ALGHERO – Il Comando dei Carabinieri per la Tutela Ambientale e della Transizione Ecologica, Nucleo Operativo Ecologico di Sassari hanno posto sotto sequestro l’ex-Caval Marì. Struttura simbolo della nascita della movida nella Riviera del Corallo quando quella algherese era un riferimento non solo regionale ma anche nazionale ed oltre. Immobile in totale decadimento e abbandono da anni è oggetto di un percorso volto alla concessione a privati al fine di un recupero ed un utilizzo per servizi volti alla promozione culturale, enogastronomica e dell’intrattenimento.
Almeno così dovrebbe essere. Il condizionale è d’obbligo anche perchè l’intervento dell’Arma sezione ambientale fa prefigurare un’azione volta a non poter procedere oltre financo una messa in sicurezza immediata e dunque lavori di riqualificazione o, peggio, abbattimento nell’arco di un breve periodo. Ultima ipotesi che sarebbe da scongiurare non solo per il valore simbolico dell’ex-Fuego, Caval Marì e tanto altro, ma perchè con le leggi in vigore è impossibile (giustamente) edificare sugli scogli e dunque sarebbe stato utile utilizzare l’esistente per creare un’attrazione unica e di grande richiamo turistico, oltre che finalizzata a creare economie e posti di lavoro. Ovviamente la speranza è che, nonostante l’intervento della Magistratura, si possa completare l’iter per la concessione come anche da ordine del giorno approvato dal consiglio comunale (all’unanimità) nel 2007, col Centrodestra di Tedde al Governo.