ALGHERO – C’è grande confusione. O meglio smarrimento. La sequela di Decreti poco comprensibili del Governo Conte, la marea di notizie fasulle condivise sui social, la diffusa disinformazione con anche la normale crisi psicologica dopo settimane di “lockdown”, per non parlare di quella economica, che vede un Paese, e le aree più periferiche in ginocchio, non può che portare ad una condizione ancora peggiore di quella attuale.
Ma, non tutti si arrendono alla situazione e si fanno condizionare dal dilagante pessimismo (anche in parte giustificato, ma senza dubbio esagerato) della platea dei commentatori virtuali. “Per Conte dovrei riaprire il 1 giugno, ma voglio dire ai miei clienti che io dal 4 maggio mattina sono operativo per la Delivery compresa la caffetteria”, e ancora in maniera amaramente ironica, “se aspetto Giuseppino si fa notte. Ed io ho voglia di ripartire , perché avevo promesso che sarei ripartito nella Fase 2, lo faccio per i miei fantastici clienti”. Ovviamente, quanto deciso da Mura, è in totale regola e in linea con il nuovo Decreto di ieri.
Questo è Alessio Mura, del Cafe Royal di Alghero, che, già da ieri sera, non appena apprese le prescrizioni del Presidente del Consiglio Conte ha da subito voluto rendere note le sue intenzioni di non mollare e anzi di riadattare, fino per il mese innanzi prima della completa riapertura di bar e ristoranti (primo giugno), la sua offerta. Servizio di asporto dei vari prodotti dalla caffeteria ai dolci. Certo, è più facile arrendersi e sbraitare sui social, ma è più intelligente e salvifico rimboccarsi le maniche e, nelle more delle prescrizioni del Governo, andare avanti per quello che è concesso e si può.
In attesa di una maggiore libertà di azione che, alla luce delle ultime indicazioni, sarà dal mese di Giugno. Senza considerare che, in questo modo, scelte come quella del Cafè Royal permettono ad una comunità, in questo caso quella algherese, di dare dei segnali di speranza al contrario di chi, magari con attività molto più strutturate, che invece pare intenzionato a non alzare la serranda.