ALGHERO – “Tutta la nostra umana solidarietà al coordinatore del partito locale dei fratelli d’Italia, Marco Di Gangi. Il partito della fiamma tricolore aveva provato a proporre un ordine del giorno sulla sicurezza, coinvolgendo tutti: barracelli, ronde, guardie, nonni vigile e caschi blu dell’ONU. Ci aveva provato. Ma non è riuscito evidentemente a coinvolgere la maggioranza in consiglio. Quando l’opposizione ha proposto di discutere l’argomento all’ ordine del giorno, la maggioranza si è prima divisa e poi, dopo essere andata sotto, liquefatta. Un partito, l’udc è rimasto in aula, altri si sono dati alla fuga a gambe levate, sindaco in testa. Il partito di Di Gangi ha ricevuto di fatto una sonora bocciatura: meglio discutere di cinghiali (argomento successivo all’ordine del giorno del consiglio) hanno pensato e declamato in aula gli alleati centristi dei fratelli d’Italia. Non troppo alleati: non si sa mai che, trattando di sicurezza, Alghero diventi la città delle ronde, grazie all’alimentarsi dei motori di ricerca dall’eco roboante del consiglio comunale convocato in teatro. Motivazioni confuse, difficili per la segretaria da riportare in verbale: da Alghero che resta città serenissima (alla stregua di Venezia) e non avrebbe urgenze da città insicura, agli incubi ricorrenti della marea gialla che, al pari del problema ordine pubblico, per loro sarebbe solo un’altra invenzione mediatica autoalimentata. Meglio non parlarne. O diventare città dei cinghiali. E non sia mai che colui che è stato costretto per convulsioni giuridiche varie a lasciare l’assessorato, non ritorni magari da sceriffo, o alle prossime elezioni, da podestà. Così devono probabilmente aver pensato gli amici della destracentro, nella platea del teatro civico.
Umana solidarietà dunque all’ex compagno Di Gangi che pur di non accettare la cruda realtà di una maggioranza che non accoglie neanche un loro ordine del giorno, quello che di solito non si nega a nessuno, preferisce, a testa bassa, provare a colpire la minoranza. Che lo perdona. Deve avere infatti perso la bussola, Di Gangi, e forse anche la faccia, dopo aver consentito al suo partito, perfino alla firmataria dell’ordine del giorno, di votare contro se’ stessa. Roba da autocensura postuma. Non risolvibile – questa volta – a tavolino, come nelle migliori performance dell’ex assessore del turismo.
Ci sarebbe solo da sorridere, se il tema non fosse, purtroppo, estremamente serio e affrontato da dilettanti allo sbaraglio”.
Per Alghero, Futuro Comune, Sinistra in Comune, e PD