ALGHERO – Pare quasi una storia epica, figlia di una narrazione utopica. E’ cosi che solo anelare ad una limitazione di antropizzazione, urbanizzazione e in generale nascita di nuove attività nel Centro Storico di Alghero può, o poteva, apparire un sogno. Poi arriva il vice-sindaco di Genova e, tramite atti di Giunta e Consiliari, dice stop a kebab e negozi per telefonare all’estero h 24. Non basta. Ed ecco la riprova che anche in generale mood gattopardesco si può fare qualcosa.
Questa volta la testimonianza arriva da Venezia. “Una delibera, che ora passerà al vaglio della Regione, vieta moda low cost o souvenir di bassa gamma “made in China”. Chi vorrà aprire un negozio dovrà tutelare e valorizzare il patrimonio culturale della città per non farle perdere “la sua autentica identità”. Così riporta nell’edizione di oggi La Repubblica. Dunque, come disse enfaticamente il mitico Gene Wilder in Frankstein jr, “Si può fare”.
“Niente vetrine con paccottiglia e souvenir di cattivo gusto. In Piazza San Marco e a Rialto a Venezia i negozi dovranno essere in linea con la tutela del patrimonio culturale della città. Il Consiglio comunale della Laguna ha approvato all’unanimità la delibera che dispone “misure di regolamentazione dell’esercizio di attività ai fini della loro compatibilità con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale dell’area di Piazza San Marco e dell’area Realtina”, cosi ancora dal quotidiano nazionale che offre un articolo su un tema tanto caro ad Alghero viste le eterne discussioni di questi anni dove la parte vecchia della città ha visto nascere attività a dismisura che spesso non hanno niente a che fare con quella porzione del centro catalano e neanche con le apparenti esigenze del mercato.
A prescindere da queste considerazioni, come detto, “Si può fare”. Dunque, si faccia. Anche perchè se capita di non avere sufficiente ispirazione, basta avere l’acume di imitare luoghi più virtuosi come, nel caso riportato, di Venezia. Il Centro Storico di Alghero è stato definitivo come lo scrigno, il cuore, il gioiello, la memoria storica e così via, perciò deve trovare delle tutele tramite passaggi regolamentari in Giunta e Consiglio. Il percorso è attuabile, la speranza è che si agisca al più presto, senza più traccheggiare e buttare la palla in tribuna. L’Alguer Vella può diventare (ancora di più) uno straordinario attrattore unico e inimitabile, la strada è tracciata, va percorsa.
Nella foto il Centro Storico di Alghero
S.I.