ALGHERO – “Mancano ormai pochi giorni alla presentazione dei simboli dei partiti e dei nomi dei candidati Presidenti per la prossima competizione elettorale.
Un tempo sufficiente per fare, da parte dei vertici nazionali e regionali dei partiti del centrosinistra, una profonda riflessione sulla attuale contrapposizione e giungere ad una soluzione unitaria vincente.
Non ci si può dimenticare che la cifra caratterizzante il Movimento Grillino è sempre stata – per l’indicazione e/o la designazione di soggetti atti a ricoprire ruoli politici – la consultazione della base (v. piattaforma Rousseau).
Ed in questo caso non risulta che questo sia avvenuto.
Né ci si può dimenticare che la Segretaria Nazionale del PD è stata eletta all’esito di primarie che in Sardegna ha fortemente negato al pari dei dirigenti locali.
Dunque un “tradimento” da parte di entrambi i soggetti del proprio credo politico che aveva al centro consultazioni popolari, vera espressione di democrazia.
Tanto è vero che dopo il “patto romano” il Partito Democratico non ha messo sul tavolo alcun nome sul quale confrontarsi.
Allora è indispensabile ascoltare il grido d’allarme che proviene da gran parte del centrosinistra.
Proviamo ad ipotizzare, ma forse non è solo una mera ipotesi, che il centrodestra si ricompatti e vada unito alle elezioni.
Il centrosinistra non può – e non deve – presentarsi spaccato.
Renato Soru, del quale condivido idee e progetti per la rinascita della Sardegna, ha più volte dichiarato di essere pronto a fare un passo indietro. Adesso occorre che il M5S ed il PD facciano altrettanto.
Se veramente si vuol pensare al Noi piuttosto che all’Io – come è simboleggiato nell’alleanza Conte/Schlein – si deve fare un bagno di umiltà da parte di tutti e anziché mantenere ferme le proprie rendite di posizione
pensare all’interesse della Sardegna e dei Sardi. Evitando così, o perlomeno cercando di evitare che, dopo il disastro politico-economico del quinquennio appena trascorso, la nostra terra sia governata dal tandem Meloni-Salvini a mezzo del pro-console Truzzu.
Si accolga, allora, l’esempio e l’invito di Renato Soru a fare, tutti, un passo indietro.
E a trovare una soluzione terza capace di riunire attorno a se tutte le forze democratiche e progressiste che aspirano ad una Sardegna diversa.
Del resto rivedere le proprie posizioni è sempre sintomo di intelligenza e, in questo caso, di generosità abbandonando l’Io e pensando, in concreto, al Noi.
Solo così questa classe dirigente potrà passare alla storia politica della Sardegna come portatrice di quei valori che sono alla base dei Partiti rappresentati.
Valori che ispireranno la mia prossima battaglia politica”.
Agostinangelo Marras