ALGHERO – “Chi vuole uccidere Ozieri?” O meglio, la Sardegna? Non è chiaro chi siano i mandanti o forse lo sappiamo bene: la politica. Quella che non c’è. E’ assente da troppo tempo. Ma attenzione, per politica s’ìntende i delegati dal popolo, dunque noi stessi. Dunque, i responsabili di questa situazione siamo noi, inutile girarci intorno. I sardi sono così: quando una cosa non riguarda il proprio orticello, nella migliore delle ipotesi non interessa, nella peggiore viene contrastata fino a farla morire. Cosi sta accadendo da qualche tempo a questa parte riguardo la cosi detta “movida”. Ma chi si candida al ruolo di amministratore è come un padre di famiglia è deve dimostrare saggezza, lungimiranza e attenzione per chi lo ha delegato e non il contrario ovvero dimostrare ignavia, incapacità e poco visione.
Questa estate, per giustificare le nuove azioni conservatrici con Alghero simbolo di questa “nouvelle vague del proibizionismo”, si è parlato del povero giovane morto fuori dalla discoteca Cocoricò. Locale chiuso per diversi mesi. Tante le reazioni in Italia. Claudio Coccoluto, star dei dj italiani, commentò: “Di questa situazione, Ibiza ringrazia”. Non solo ma tante località turistiche del Mediterraneo che, giustamente, invece stanno investendo in questo settore: Croazia, Spagna, Grecia, Israele e pure l’Albania. Mentre qui da noi accade il contrario. E dunque ci troviamo con “La Centrale” di Ozieri, unico locale che propone, quando può, della buona musica andando appena oltre gli orari canonici per andare a letto degni di un centro residenziali anziani che arrivano le forze dell’ordine chiudono la strada, fermano la musicano, sequestrano l’impianto e convocato titolare e dj in caserma. In estate, come detto, c’è stata ad Alghero la chiusura del locali Maracaibo e Kelu per una rissa accaduta nelle vicinanze e soprattutto per una manifestazione che, grazie a Dio, il “Music Wellness” ha richiamato migliaia di giovani senza che accadesse niente di rilevante per la cronaca a parte qualche riffiuto di troppo e qualche turista in preda dai fumi dall’alcool. Nessuno, ovviamente, dice che non bisogna rispettare le regole, anzi, chi organizza deve per forza stare dentro le leggi, altrimenti è giusto che venga sanzionato e le forze dell’ordine in quel caso fanno solo il loro lavoro.
Ma allora la politica sia matura, definisca delle norme chiare e soprattutto indichi delle zone dove fare più tardi e altre meno. Perchè nella Riviera Romagnola e altri luoghi ci sono riusciti definendo delle aree divise in orari di spegnimento della musica: 24, 02 e infinite. Oppure, sempre la politica, sia chiara se si vuole una Sardegna come Isola fantasma abitata qualche settimana all’anno da famigliole e anziani, venga detto. E cosi si facciano azioni per sviluppare un turismo, se esiste, per questo tipo di villeggianti, ma cosi non si può andare avanti. Non sono sufficienti i mezzi pienoni per qualche festa comandata (Pasqua, Capodanno, sagre, etc) Questo settore, sia chiaro, è quello che dà da mangiare a tante famiglie tra titolari degli immobili (quelli che più ne giovano con affitti da pazzi), gestori, camerieri, fornitori, pulizie, musicisti, grafici, comunicatori, organizzatori, cuochi, etc etc, tante persone che campano grazie alla “movida”. Gente che altrimenti deve farsi, anch’essa, un biglietto solo andata per Londra o Berlino.
Nessuno pensa ad una Sardegna come Ibiza, ma almeno imitarli appena considerando che mentre noi facciamo 4milioni di turisti, le Baleari ne fanno 40milioni all’anno. Decidano i nostri politici: continuare ad uccidere la nostra Isola oppure garantire il futuro del popolo della nostra Regione, anche con la salvezza, dentro le regole, del settore dell’intrattenimento.
Nella foto una splendida immagine di Ozieri di notte scattata da Andrea Fancellu
S.I.