SASSARI – “Finalmente la Giunta Pigliaru esce dal letargo sul progetto Chimica Verde. E lo fa nel peggiore dei modi: Regione e Eni hanno modificato il protocollo d’intesa e l’addendum in gran segreto. La lettura complessiva è che la Regione s’è prostrata davanti alla cancellazione della centrale a biomasse decretata da Eni, prevista nel piano originario”. Così il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde commenta la rinuncia alla centrale termoelettrica alimentata a biomasse da 230milioni, prevista nel Protocollo d’ intesa sul grande progetto della Chimica verde sottoscritto dalle istituzioni con Eni, Governo e Sindacati nel 2011, annunciata ieri dall’assessore regionale dell’industria. “E’ molto distante dalla lealtà istituzionale e dalla deontologia nei rapporti con le parti sociali -denuncia Tedde- che tutto ciò avvenga senza la partecipazione di tutti i soggetti che hanno condiviso il progetto e addendum. Le istituzioni locali, il Governo e sindacati che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa del 26 maggio 2011 e l’addendum non possono essere emarginate rispetto a eventuali modifiche al progetto. Pigliaru e la Piras devono tenere a mente che i contratti possono essere modificati solo da tutti i soggetti che li hanno firmati. Dopo essere rimasta inadempiente su tutti i fronti -ricorda Tedde- oggi la Regione si inchina all’Eni”.
“Nel 2011 la Regione s’era impegnata con la firma del Protocollo ad incentivare la filiera agricola per la produzione della materia prima vegetale, a mettere in campo azioni per la riduzione dell’uso di materie plastiche in agricoltura e ad incentivare l’uso di prodotti derivanti dalla chimica verde, creando le condizioni per l’insediamento a valle di tante aziende per la lavorazione del prodotto e la sua trasformazione in beni d’uso comune. E con l’addendum al protocollo del 2011 si era impegnata a definire un progetto integrato per il territorio di Porto Torres che prevedesse ulteriori opportunità di verticalizzazione industriale della chimica verde, strumenti di promozione dello sviluppo locale e di contrasto della crisi delle aree industriali con interventi di incentivazione per la creazione d’impresa, l’auto-impiego, la formazione e riqualificazione del personale, le agevolazioni per l’accesso al credito, crediti d’imposta e ogni altro strumento utile per la nascita di nuove imprese e per la ricollocazione degli addetti diretti ed indiretti del sito industriale di Porto Torres. Impegni tutti clamorosamente disattesi. E anche questo è il motivo per cui non ha potuto reagire alla cancellazione della centrale a biomasse decretata da Eni, prevista nel piano originario”.
“Ci piacerebbe sapere -chiede l’ex sindaco di Alghero, che nel 2011 partecipò alla definizione del progetto- cosa ne pensano i sindaci dei comuni di Sassari, Alghero e Porto Torres che hanno sottoscritto il Protocollo nel 2011 e che oggi esauriscono il loro impegno nella rissa politica volta a rimanere incollati alle poltrone. Ma ci piacerebbe che anche la cosiddetta Rete Metropolitana desse un segnale di esistenza. E attendiamo anche forti prese di posizione, alle quali ci assoceremmo e che sosterremmo, dei consiglieri regionali di centrosinistra del sassarese -chiude Tedde-.”
Nella foto l’onorevole Tedde
S.I.