ALGHERO – Nell’Istituto Enrico Fermi di Alghero, gli studenti delle classi V Classico e III A Scientifico hanno partecipato al progetto “Mani in Pasta”, ideato e curato dai docenti referenti, con il prezioso sostegno del professor Antonio Farris, Presidente dell’Accademia Sarda del Lievito Madre e già docente di Microbiologia Agro-alimentare nell’Università di Sassari, che ha seguito l’iniziativa in tutte le sue fasi, intervenendo con spiegazioni per i ragazzi e coinvolgendo esperti del settore, da lui stesso contattati.
Tutto è iniziato con una lezione sulla storia e sull’attualità della cerealicoltura tenuta dal dott. Marco Dettori, ricercatore presso l’Agenzia Regionale AGRIS, seguita da una visita al Molino in pietra (impresa Mulino) situato nella zona di Ungias-Galantè, dove il dott. Pietro Fois, socio dello stesso Molino, ha illustrato i segreti dei grani e delle lavorazioni degli sfarinati.
Poi, sotto la guida del Prof. Farris, gli studenti si sono addentrati nella conoscenza del Lievito Madre, imparando a prepararlo e a comprenderne il ruolo nella panificazione. L’attività si è infatti poi spostata in laboratorio, dove i ragazzi hanno osservato al microscopio i batteri (fermenti lattici) e i lieviti della madre acida, responsabili della lievitazione naturale.
Non è mancata la sfida sensoriale, guidata dal gastronomo Tommaso Sussarello: la degustazione di diversi tipi di pane per notare le differenze tra i prodotti fermentati con il lievito madre e quelli con il lievito di birra, tra la cottura con il forno a legna e quello industriale.
Il momento più atteso? L’impasto vero e proprio! Affiancati dalla Signora Teresa Falche, esperta in panificazione domestica, ogni studente ha creato il proprio pane, portandolo a casa per la cottura e la degustazione.
Il progetto non mirava a sviluppare competenze pratiche, ma a offrire una preziosa riflessione sull’importanza della qualità delle materie prime nella panificazione. L’attenzione si è concentrata sulle proprietà del lievito madre rispetto al lievito di birra e sull’utilizzo di sfarinati (di grano duro) di pregio del territorio, capaci di conferire al pane caratteristiche superiori rispetto agli sfarinati importati, spesso soggetti a lunghi tempi di conservazione e di trasporto nelle stive delle navi.
In un’epoca in cui l’industria alimentare domina il mercato, riscoprire il pane fatto con sfarinati locali ha rappresentato un’occasione per avvicinare i ragazzi ai valori della tradizione e della consapevolezza alimentare.
Un’esperienza che ha lasciato il segno: non solo per il profumo del pane appena sfornato in casa, ma, soprattutto, per il valore culturale e nutrizionale delle scelte alimentari.
“Mani in pasta” è la dimostrazione che imparare con le mani e con il cuore, guidati da esperti e docenti appassionati, è il modo migliore per crescere cittadini più consapevoli e attenti alla qualità del cibo.
Fondamentale per la realizzazione del progetto è stato il supporto del Dirigente scolastico Mario Peretto che, con un’attenta organizzazione, ha reso possibile lo svolgimento dell’intera attività all’interno dell’Istituto, garantendo ai ragazzi un’esperienza formativa completa e coinvolgente.