ALGHERO – “Siamo arrivati al punto in cui per sapere cosa ci succede attorno dobbiamo aprire i “social”. Le comunicazioni e le informazioni sono sempre più incomplete, al limite della reticenza, e mai come oggi è stato così forte il silenzio proveniente dagli uffici di Sant’Anna”. Così Luca Rondoni riguardo la conduzione di quella porzione del Comune di Alghero
“Da parte nostra ci sono ancora, sotto gli occhi di tutti, sia l’atteggiamento di apertura che la volontà di collaborazione e dialogo con l’amministrazione; e questo per il rispetto e l’impegno preso personalmente con i nostri concittadini. Abbiamo cercato più volte un confronto diretto con gli Assessori e ci dispiace che, negli ultimi tempi, sia diventato sempre più difficile avere un dialogo o ricevere un cenno di risposta. E ultimamente ci stiamo anche limitando, facendo domande semplici.
Non chiediamo che il Comune si adoperi coinvolgendoci nell’attuazione di un “bilancio partecipato” (benché sia già realtà in diversi centri in cui i Cittadini decidono come investire parte del bilancio del loro Comune); non chiediamo neanche di decidere come, quando e con quali ditte eseguire i lavori necessari, partecipando ai processi decisionali (come già succede in altri Comuni e come stanno normalmente operando in molte parti d’Europa).
Ci limitiamo a chiedere di poter essere informati e di poter avere il modo di sollevare dei dubbi su quanto, in totale autonomia da parte dell’Amministrazione Comunale, si sta decidendo “sulla nostra pelle”. Ci limitiamo a chiedere che, come rappresentanti di una Comunità di cittadini, ci sia dato ascolto e che sia data la giusta attenzione alle nostre richieste e alle nostre esigenze.
“Da tempo segnaliamo problemi nella raccolta di rifiuti nella zona dell’Arenosu, la necessità di manutenzione del verde urbano di Fertilia, la necessità di un’area per i cani (che non sia nel punto più assurdo e inutile possibile, come quello individuato), il degrado di intere aree ed edifici “storici”, la necessità di lavori “reali” sul ponte.
Le continue promesse non mantenute e il continuo cercare scuse e non dare risposte ci ha stancato. L’ultima presa in giro, in ordine di tempo, è rappresentata da un ponte chiuso da una decina di giorni al traffico (anche pedonale) senza che si veda anima viva lavorare. E noi questa paura l’avevamo espressa per tempo, in diverse interviste e articoli giornalistici”
“Oggi non mancano neanche le lamentele sui “social”, neanche troppo velate, da parte di nostri concittadini. L’unica cosa che manca è la serietà che si dovrebbe avere e dimostrare quando si amministra e quando si ha a che fare con una Comunità che già sta affrontando, a schiena dritta, un difficilissimo periodo e una grave crisi economica”.