ALGHERO – “Con la stessa puntualità di un orologio svizzero, con l’arrivo della bella stagione, si ripresentano i soliti problemi legati alla “conduzione” della città, ai rapporti di convivenza tra cittadini e imprese, all’accoglienza del turista. Anche se ora non utilizzano le forme pubbliche di protesta, come nel passato, lo spirito critico con cui i residenti del Centro Storico analizzano e hanno il potere di influenzare le decisioni riguardo “il modus vivendi e operandi” delle attività commerciali e pubblici esercizi, volendone determinare a volte anche gli andamenti economici, tutelando i propri interessi particolari a discapito di quelli collettivi e del lavoro; facendo un’ attenta analisi delle problematiche del Centro Storico e della sua vivibilità, vorrei sensibilizzare l’ Amministrazione comunale affinchè faccia rispettare anche ai residenti abituali e “occasionali” le regole a loro tanto care; in maniera tale così che anch’essi collaborino a rendere più accogliente e “regolare” la vita nel “quartiere incantato”, così che gli interessi siano veramente contemperati e non a “tutela unilaterale”.
Bisogna far notare ai residenti che ci sono degli orari ben precisi dove si deve buttare la spazzatura; così come bisogna fargli capire che i cestini gettacarte e gli spazi adiacenti non devono essere il ricettacolo delle loro “scorribande mondezzine” fuori orario, o dei loro ospiti dei vari b&b; poiché così loro non fanno altro che collaborare all’ indecoro che imperversa nel quartiere sopratutto nelle ore notturne dei mesi più caldi.
Per quanto concerne poi il traffico veicolare , bisognerebbe ricordare ai residenti che esistono degli spazi ben definiti e delimitati dove loro dovrebbero parcheggiare gli automezzi, invece, nonostante questo privilegio di cui godono, al contrario per esempio degli abitanti di Via Kennedy piuttosto che di via Sassari e/o XX settembre, forse in questo senso bisognerebbe pensare seriamente a parcheggi per residenti fuori dalle mura, essi fanno sostare le vetture in tutti i vicoli del quartiere, occupando anche il più piccolo anfratto, non permettendo la fruibilità di angoli suggestivi della città vecchia. Uno dei casi più eclatanti riguarda Piazza del Teatro, dove addirittura hanno da tempo sradicato i dissuasori per farsi posto più vicino possibile al portone di casa. Un monito vorrei lanciarlo all’ amministrazione e alle forze dell’ ordine affinchè le regole vengano fatte rispettare a tutti, senza distinizione e sempre.
Non è possibile che non si riesca a pianificare per tempo un’azione repressiva nei confronti degli abusi che puntuali si verificano nei mesi estivi, andando ad intaccare chi vive o opera 365 giorni all’anno nel rispetto delle regole, e che in questi mesi deve raccogliere i frutti degli investimenti fatti per offrire un servizio di qualità e “giusto” nella propria impresa; o ad organizzare il servizio di Nettezza Urbana in maniera tale da non far trovare la città “sozza” nelle ore serali con una puntualità disarmante. A proposito di operatività nei 365 giorni, non è possibile che non vengano rispettate, a discapito della città, le regole per il possesso delle licenze, le quali hanno dei paletti ben fissi e delineati per quanto concerne le aperture e le chiusure : non esiste che ci siano degli imprenditori che vogliono “ciucciare latte” per due mesi l’anno, e che poi si vadano a godere i frutti della nostra “deregulation” fuori Alghero, lasciando che solo i più stoici, per non chiamarli stupidi, tengano a galla la città per i restanti 10 mesi. Se per un certo verso è vero che la nostra città non ha bisogno dello stesso numero di attività aperte in alta stagione e in bassa stagione; è anche vero che non si può lasciarla del tutto priva di offerta: per ovviare a questo problema si dovrebbero concertare le chiusure delle attività in modo tale che non manchi mai un’ offerta minima di servizi, pur consapevoli che alcune zone durante l’inverno diventano commercialmente impossibili.
Le argomentazioni sull’ abusivismo sono le più disparate, e purtroppo non riguardano solo chi non è in possesso dei requisiti per svolgere attività, quelli sparsi dal porto alla passeggiata, ai quali comunque viene data troppa libertà ; abusivismo è anche quello reiterato che si consuma nel Centro storico, e non solo, da parte di attività commerciali e Pubblici esercizi, quali occupazioni di suolo pubblico “forzate”, frutto di quell’ “abominio” di regolamento sui suoli pubblici del dicembre 2014, piuttosto che “tazebao” e/o cartelli indicatori sparsi ovunque, disomogeneità totale degli esterni (a proposito, in quale cassetto è finito il Piano degli arredi ?); piuttosto che vetrine con manifesti che evocano tipi di vendita non in linea con gli enunciati legislativi, fino a quando non si deciderà finalmente di modificarli.
Un’ultima lancia vorrei spezzarla però a favore degli imprenditori che fanno di tutto per rimanere sul mercato nonostante la pressione fiscale sia esagerata, e che talvolta li porta a dover rinviare anche pagamenti di imposte, venendo considerati invece evasori e truffatori dalla massa, e il “ricatto legalizzato” degli studi di settore i quali hanno necessità di un forte adeguamento al mercato attuale. In conclusione direi che ben venga il liberismo che permette a tutti di mettersi in gioco e lavorare senza creare delle caste, ma attenzione perchè se questo non viene condito dal rispetto delle regole di base può tramutarsi pericolosamente in anarchia”.
Cesare Emiliano Piras
Consigliere Comunale NCD