SASSARI – “Considerato l’interesse dell’opinione pubblica in merito all’intervento per il restauro, la rifunzionalizzazione e l’allestimento museale del compendio militare di Punta Giglio, attualmente in fase di avvio, per completezza e correttezza d’informazione, anche in riferimento al comunicato stampa emanato dall’Ente Parco di Porto Conte, questa Soprintendenza precisa quanto segue.
L’azione di tutela di questo ufficio si esplica sulla base dei progetti che proprietari e/o detentori dei beni culturali inviano ai fini del restauro, del riuso o della rifunzionalizzazione. In questo processo raramente veniamo interpellati per la scelta delle destinazioni d’uso future ed è in sede di esame del progetto che tali nuove destinazioni vengono valutate sulla base della compatibilità con il bene e con i suoi valori riconoscibili; nel corso di una lunga fase interlocutoria con il proponente e con il Demanio dello Stato questo Ufficio ha respinto il primo progetto presentato dalla Società e dato indicazioni per una totale rielaborazione del medesimo in senso rigorosamente conservativo; questo Ufficio ha quindi autorizzato, ai sensi dell’art. 21 del Codice dei Beni Culturali, il progetto definitivo per l’esecuzione dell’intervento, con prescrizioni e rinviando comunque all’approvazione del progetto esecutivo (prot. 5275 del 8.06.2020);
questo Ufficio ha emanato, in seguito ad apposito sopralluogo, puntuali disposizioni per l’accantieramento e per l’elaborazione del progetto esecutivo (prot. 2332 del 19.02.2021);
considerata la peculiarità dei luoghi, ha ritenuto di dover richiedere specifico e dettagliato progetto di accantieramento, approvato in data 5.03.2021 con nota prot. 3146;
In base alle competenze attribuite, questa Soprintendenza esplicherà l’alta sorveglianza sui lavori mediante le opportune verifiche in corso d’opera.
Si precisa infine che questa Soprintendenza, pur nello spirito di piena collaborazione con tutti gli Enti che operano nel territorio, esercita in modo esclusivo l’azione di tutela dei beni culturali e non necessita di sollecitazioni o affiancamenti per rendere più incisivo il raggiungimento di questo obiettivo, in quanto tutti gli aspetti che esulano dalle competenze, che il Codice dei Beni Culturali ci affida, vengono posti in secondo piano e risultano secondari rispetto alle scelte che sottendono alla tutela.
Autonomamente rispetto ad eventuali dibattiti e movimenti di opinione, questo ufficio svolge ordinariamente l’azione di controllo o di tutela nel miglior modo possibile: nessuna pressione quindi, nel caso specifico, ha mutato l’approccio al tema che è stato fin dall’inizio trattato con l’approfondimento e il rigore che merita”.
Il Soprintendente
Prof. Arch. Bruno Billeci