Costo insularità: 660milioni annui

CAGLIARI – Nell’introdurre i lavori Roberto Frongia ha ricordato lo studio dell’Università di Cagliari e CRENoS in cui si è evidenziato, testualmente, come “in termini monetari, il tempo di percorrenza addizionale necessario per raggiungere il continente via mare costa – rispetto al trasporto via terra – oltre 660 milioni di Euro ogni anno per il trasporto passeggeri e merci, compreso del disagio rappresentato dai tempi d’attesa e dai cambiamenti nella frequenza del servizio”. Questo solo dato offre la misura della disparità di opportunità tra i cittadini e le imprese sarde rispetto al resto d’Italia. Per questa ragione è improrogabile, ha concluso, affrontare il problema scolpendo la soluzione nella Carta Costituzionale, che avrà come ulteriore e inevitabile conseguenza la riscrittura della Statuto Sardo.

Marina Adamo del Comitato Promotore ha dichiarato: Le imprese sarde risultano vulnerabili, perché gli svantaggi naturali e permanenti vanno ad aggiungersi ai problemi socio-economici comuni a tutte le regioni e tendono ad accentuarli. Per le imprese sarde non vogliamo assistenzialismo, ma pari opportunità. Da imprenditrice, credo di poter dire che per competere nel mercato non è sufficiente l’entusiasmo degli imprenditori, ma occorre un piano di interventi finalizzato allo sviluppo di un’economia locale più forte in grado di anche attrarre investimenti. Alioska Mancosu – Imprenditore – ha precisato: “I Sardi e la Sardegna hanno bisogno di strumenti alla pari delle altre regioni italiane, abbiamo bisogno di internazionalizzare le nostre aziende. Il Principio di Insularità in Costituzione può diventare una grande opportunità per attrarre capitali esteri. Siamo un hub e siamo al centro del mediterraneo e dobbiamo mettere a disposizione degli imprenditori che vogliono investire in Sardegna gli strumenti per poterlo fare nel migliore dei modi.”

Le associazioni imprenditoriali sono poi intervenute per sostenere con forza il referendum sul principio di insularità. Confcommercio, Confagricolura, Coldiretti, CIA, Copagri, Cna, Confindustria, Confartigianato, Api sarda, Confesercenti. In particolare sono intervenuti, Paolo Angius per la (Confesercenti), Alberto Bertolotti (Confcommercio, Antonio Matzutzi (Presidente Confartigianato), Luca Sanna (Confagricoltura), Pierpaolo Piras (Presidente CNA) Francesco Porcu (Segretario CNA) Luca Saba (Direttore Coldiretti), i quali hanno sottolineato come le imprese sono perfettamente consapevoli degli andamenti economici interni e internazionali ma anche e soprattutto degli svantaggi dell’insularità che crea un evidente divario economico con il resto del Paese.
Un certo modello di intervento pubblico ha prodotto un innaturale mutamento sociale, minando i fondamentali della cultura di intrapresa produttiva, capace di rafforzare il clientelismo e la dipendenza dagli aiuti statali.
Per queste ragioni oggi le imprese non chiedono maggiore assistenza pubblica, sollecitano piuttosto il riconoscimento del “principio di insularità” nella Costituzione Italiana come condizione irrinunciabile ed equa di un pari diritto di cittadinanza attraverso infrastrutturazione materiale e immateriale che offra “pari opportunità” di partenza per tutti i cittadini e valorizzi le risorse umane ed economiche di cui l’Isola dispone.

Massimiliano Cossu – O.L.T.A. Portale Sardegna. “Siamo reduci dall’importante appuntamento del Meet Forum di Orosei dove l’argomento principale è stato quello dei trasporti, trasporti inteso come condizione necessaria per favorire il settore turistico. La nostra azienda ha investito molto nella destinazione Sardegna e il riconoscimento del Principio di Insularità da inserire in Costituzione potrebbe agevolare un settore strategico come quello del turismo che può e deve diventare uno dei volani di sviluppo del nostro territorio.” Stefano Sardara – Presidente Dinamo Sassari. “L’insularità è un tema che a livello sportivo è molto sentito, soprattuto per quanto riguarda i trasporti, nella nostra esperienza internazionale abbiamo visto come in altre realtà europee molto simili alla nostra il problema è stato risolto con minori difficoltà. In queste zone hanno apportato tutta una serie di correttivi sui costi di trasporto tali da consentire a chi deve prendere i voli di poter usufruire di tariffe con medesime condizioni a prescindere dalla condizione di insularità.
il principio di insularità è un percorso che va fatto in maniera decisa non dando spazio ad altre interpretazioni. Non esiste in Italia un’altra realtà che si trovi nelle condizioni in cui versa la nostra isola.”

Pietro Manunta – Presidente Tirrenia. “Il mio concetto è che un’idea apprezzabile come il Principio di Insularità a mio avviso è per l Sardegna un concetto irrinunciabile, lo stato è evidente che si debba far carico di quelle che sono le difficoltà e gli ostacoli che deve affrontare un Isola e di chi in quell’Isola ci vive. Trovo che l’idea di inserire in costituzione il principio di insularità possa portare dei vantaggi, il che non significa mendicare denaro nei confronti della stato, ma riconoscere alla Sardegna quelli che sono i suoi diritti, le pari opportunità rispetto alle altre regioni italiane. Noi vogliamo avere le stesse condizioni. Questo è in sintesi il mio punto di vista. La continuità territoriale è sicuramente una necessità ed è ovvio che i sardi debbano avere le stesse condizioni del cittadino italiano che si trova a vivere nella penisola.

Nella foto l’incontro di oggi sull’insularità

S.I.