ALGHERO – “La richiesta del Presidente dell’Anci Emiliano Deiana è da sostenere, in quanto tende a sgravare moltissime famiglie dall’onere sostanziale che la norma attualmente contiene, ed è finalizzata a porre rimedio ad una situazione critica che richiede interventi capaci di mettere sullo stesso piano gli studenti di tutti gli ordini e gradi”. Lo afferma il Sindaco Mario Conoci, in merito alla proposta dell’Anci Sardegna alla Regione, affinché possa intervenire per prevedere anche per gli studenti delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie l’estensione fino alla data del 28 febbraio dell’esecuzione gratuita dei test antigenici, garantendo agli stessi una sostanziale parificazione di trattamento rispetto agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Questa parte di popolazione scolastica non risulta infatti destinataria del protocollo del Decreto Legge 7 gennaio n. 1 recante la gratuità dei tamponi antigenici e risulta quindi esposta a sostenere costi per singolo test ( effettuato in farmacia o presso enti accreditati ) mediamente pari a 15 euro. L’Anci Sardegna si rivolge al Presidente della Regione Christian Solinas, all’Assessore della Sanità Mario Nieddu, al Presidente della VI Commissione del Consiglio regionale Nico Mundula, al Direttore Generale dell’Ares, l’Azienda regionale della salute, Dott.ssa Annamaria Tomasella. La richiesta prende spunto dalla situazione odierna che registra un aumento dei contagi su scala nazionale, compresa tutta la popolazione scolastica, per evidenziare l’emergere di una oggettiva difficoltà da parte delle strutture pubbliche nell’assicurare il tempestivo tracciamento dei soggetti coinvolti da possibile contagio o interessati in qualità di contatti stretti di soggetti positivi. Questa criticità, dovuta all’aumento dei contagi, è stata parzialmente attenuata da farmacie ed altre strutture accreditate all’effettuazione del tampone. “Nonostante la gratuità dei tamponi per gli studenti delle scuole medie e superiori, stante la necessità di rispettare la normativa nazionale, si evidenzia come il crescente ricorso ai test stia mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie con figli frequentanti le scuole dell’infanzia e primarie”, evidenzia l’Anci.
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