ALGHERO – Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Questo scriveva Agatha Christie. Ciò calza a pennello rispetto alla situazione dell’attuale maggioranza consigliare. Quella oramai definita “coalizione-matrioska”. Come avevamo detto, chi segue la politica, aveva ben presente quello che, prima o poi, sarebbe accaduto e, proprio come nei libri, della celebre giallista, puntuale il quadro previsto prende forma. In questo caso l’impossibile convivenza delle varie anime della coalizione che ha fatto vincere Mario Bruno, ma ne impediscono una adeguata governabilità.
In particolare negli ultimi giorni, com’è noto e anticipato da Algheronews [Leggi], è esploso il caso dell’assessore Natacha Lampis e più in generale della lista Sinistra Civica. Un aggregazione comprendente più gruppi politici tra cui ex- Comunisti Italiani, Sel ed ex-Alghero Migliore. Questi ultimi sono quelli che difendono la loro assessora. Del resto è stata espressa proprio da tale area facente capo, da qualche mese a questa parte, al partito dei Rossomori. Novità non assolutamente accettata dall’Udc.
Già la convivenza era impossibile e le tematiche centrali vedono questi alleati distanti anni luce (Maria Pia, suoli pubblici, immobili comunali, Puc e tanto altro), adesso si aggiunge la palese sfiducia del consigliere comunale (l’unico) Giampietro Moro di Sinistra Civica all’assessore Lampis. Ieri si sono seguite, in poche ore, due note stampa al veleno in cui da una parte “il direttivo” della lista, condotto dagli ex-miglioristi, che attaccavano in maniera pesante il partito di Antonello Usai e ridimensionavano Moro. Ma quest’ultimo non ha gradito e, lasciando da parte il canonico amplomb, ha ribadito che la Lampis non ha più la sua fiducia e che proprio gli ex-miglioristi non rappresentano Sinistra Civica.
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Una guerra interna alla maggioranza e una bufera politica che rischia di travolgere Mario Bruno e che si somma alle altre tegole relative alle indagini sull’appalto dei rifiuti, barracelli, Meta, Parco e poi la nota vicenda dei fondi ai gruppi e soprattutto alle mancante risposte rispetto alle tante emergenze ed esigenze degli algheresi. In primis la disoccupazione che, proprio in questi mesi, sta toccando livelli record. A questo punto sono in tanti, compresi alcuni della maggioranza, a chiedersi se questo percorso amministrativo e politico, quello della “matrioska”, abbia ancora senso o non sia meglio dare uno stop e andare al voto fra pochissimi mesi. Del resto sarà l’esito referendario a dare un ulteriore accelerata verso l’ipotesi del voto anticipato, anche ad Alghero.
Nella foto Mario Bruno
S.I.