PORTO TORRES – La crisi energetica che sta colpendo imprese e famiglie turritane – già fortemente colpite dalla crisi economica – è un’emergenza senza precedenti. Un problema che rischia seriamente di mettere definitivamente in ginocchio il sistema economico della nostra città, oltre a minarne la tenuta sociale alla luce delle difficoltà delle fasce più deboli. Per comprendere quanto sia grave la situazione basti pensare, ad esempio, che per le attività commerciali, le attività artigianali e le famiglie turritane i costi relativi alle spese energetiche, tra energia elettrica e gas, da giugno 2022 sono triplicati. La città rischia una vera e propria desertificazione imprenditoriale, con tante aziende che hanno già deciso di chiudere i battenti e tante altre che stanno decidendo di sospendere le attività di produzione e vendita per il futuro. In attesa di un auspicato cambio di paradigma da parte del Governo che consenta di contrastare la deriva dell’esponenziale aumento dei costi dell’energia, occorre programmare e attivare nel brevissimo termine misure in grado di arginare un fenomeno speculativo ed incontrollato che rischia altrimenti di portare all’impoverimento definitivo delle famiglie e alla chiusura di negozi e imprese locali costrette a licenziare decine di lavoratori. E’ necessario intervenire immediatamente. Il problema energetico non risparmierà l’Amministrazione Comunale che nei prossimi mesi si troverà a dover fare i conti con l’aumento verticale dei costi per l’illuminazione pubblica e per la gestione degli edifici pubblici. Per il Partito Sardo d’Azione è d’obbligo agire senza indugio, mettendo in campo azioni mirate ed efficaci che consentano di assicurare un ristoro economico per famiglie ed imprese ormai con l’acqua alla gola. Per noi Sardisti la strada da percorrere per avere risposte immediate è quella di destinare parte del 1.600.000 euro dell’avanzo libero del bilancio 2021, quale misura straordinaria per far fronte alle difficoltà in cui versa la nostra comunità. Per ciò che attiene agli stabili comunali – edifici scolastici, uffici comunali e impianti sportivi – la proposta sardista è quella di utilizzare i proventi delle misure compensative ambientali, ricevuti dai concessionari dei grandi impianti FEN (fonti energetiche rinnovabili) installati sul nostro territorio, per la redazione di un piano di efficientamento energetico che miri alla riduzione sensibile dei consumi energetici degli edifici comunali, scongiurando la probabile chiusura di fondamentali servizi per la nostra comunità. La riprogettazione degli edifici esistenti in un’ottica NZEB (near zero energy building) consentirebbe la quasi indipendenza energetica. Le risorse derivanti dalle misure compensative dovrebbero essere utilizzate per realizzare impianti fotovoltaici sulle coperture degli stabili comunali ancora sprovvisti con relative soluzioni di accumulo e intervenire sulle strutture con opere di ristrutturazione sottese all’efficientamento energetico. Nella piazza Don Milani, nel piazzale “CONAD” e in piazza Cagliari ’70 si potrebbero realizzare parcheggi con pensiline fotovoltaiche con soluzioni di accumulo in grado di alimentare con lo scambio sul posto parte dell’impianto di illuminazione pubblica e gli edifici pubblici in prossimità (scuole, palestre e strutture sportive). Ci troviamo nel bel mezzo di una crisi economica senza eguali e occorre un impegno assoluto e uno sforzo deciso da parte della politica locale per evitare conseguenze altrimenti drammatiche per la nostra comunità”.
I consiglieri comunali ed il segretario P.S.d’AZ Bastianino Spanu Alessandro Pantaleo Adriano Solinas