ALGHERO – Fiocina, in italiano, fitora, in catalano-algherese. Uno strumento antico usato dai pescatori per catturare le varie prede. In particolare nella Riviera del Corallo. Lungo tutto il litorale, verso sud (da sotto i bastioni fino al costa lungo la strada di Bosa, puntando a nord, nella rada di Alghero e oltre fino al golfo di Porto Conte. Qui, da quasi 25 anni, è stata istituita l’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana con tutte le regola e restrizioni che ne derivano.
Mentre l’AMP, come giusto e normale che sia, funge da tutela per le varie specie marine, d’altra parte sussiste la questione dei pescatori che, soprattutto nei mesi invernali, si trovano costretti, viste le modeste dimensioni delle loro imbarcazioni, ad andare in specchi acquei maggiormente riparati da venti e mareggiate quali, ad esempio, la “baia delle ninfe”. Luogo, come detto, soggetto a estrema conservazione col fine opposto ovvero quello di ripopola
Altro discorso, come voluto indicare anche dal recente incontro da parte del presidente Pirisi e dal consigliere regionale Di Nolfo, dare risalto e non dimenticare il valore di attrezzi antichi per la pesca locale che, grazie a storici artigiani e professionisti dell’epoca, come il fabbro Francesco Idili che aveva la sua “officina” in via XX Settembre, ha trovato in passato grande diffusione. Certo, anche oggi, pescare con la “fitora” può garantire un determinato ristoro, ma è difficile che permetta a alle rispettive famiglie di poter arrivare a fine mese. Durante l’incontro, che ha visto il racconto del prof Budruni, alla presenza anche del presidente di Fondazione Porcu e del Parco Orrù, è emersa grande disponibilità.
Ma, dopo una serie pare interminabile di incontri, commissioni, consigli, riunioni, forse è meglio pensare a dei “ristori” per i pescatori, rilancio e cura dei mercati 8verificarne le gestioni) e progettare un “museo del mare” ad Alghero dove poter dare risalto agli archibugi, attrezzi e anche immagini e storie che questa categoria può (ancora) raccontare a tutti creano un ulteriore attrazione per il territorio che può avere ricadute anche nei confronti di chi, per i motivi noti, non può più fare il mestiere di pescatore come accadeva fino qualche decennio fa.