“Cuccureddu arcaico, altro che condannare le low cost: serve visione strategica”

ALGHERO – “Dichiarare che il turismo low cost danneggi la Sardegna significa non comprendere l’evoluzione del mercato turistico e dell’extralberghiero. L’assessore Cuccureddu sembra fermo a schemi superati, ignorando che oggi il comparto extra-alberghiero offre standard di qualità elevati, non si rivolge più esclusivamente a un target basso-spendente ed integra l’offerta della ricettività alberghiera, arrivando a superarla anche dal punto di vista numerico dei posti letto.
La crescente tendenza a cercare sistemazioni alternative agli hotel spiega l’importante aumento dell’offerta extralberghiera e delle locazioni turistiche. Grazie all’introduzione del CIN, il codice identificativo voluto dall’attuale Governo Meloni, sarà finalmente possibile contrastare in modo efficace quella quota di sommerso che danneggia gli operatori corretti

Prendere Alghero come esempio e affermare che il turismo ‘low cost’ non abbia contribuito all’aumento del reddito medio locale significa non comprendere appieno le dimensioni sociali ed economiche del fenomeno nel suo insieme. L’integrazione tra offerta alberghiera ed extralberghiera ha portato Alghero al primo posto in Sardegna per valore aggiunto turistico tra le città turistiche. Il rapporto Sociometrica 2023 conferma, infatti, il primato sardo di Alghero, che si posiziona al 32° posto in Italia con un valore aggiunto turistico di oltre 416 milioni di euro, seguita da Arzachena al 40° posto con 351 milioni e Olbia al 42° con 316 milioni. Questi dati, da soli, invitano a una profonda riflessione.

Il vero problema non è chi arriva in Sardegna.
Sarebbe opportuno evitare una narrazione ideologica, tipicamente di sinistra, che dipinge i turisti come vacche da mungere o addirittura come un problema da contenere.
La vera sfida è attrarre anche visitatori con un profilo di spesa più alto. Questo deficit è dovuto alla scarsa promozione della Sardegna come destinazione di livello internazionale e all’incapacità di sfruttare adeguatamente i dati turistici per sviluppare strategie mirate, sia a livello regionale che nelle singole realtà locali.

La competitività di una destinazione non si costruisce selezionando i turisti in base al costo del volo, ma investendo in servizi, infrastrutture e promozione.

Parlare ancora di turismo low cost è ormai anacronistico, considerando gli attuali prezzi per raggiungere la Sardegna, ben lontani dalle tariffe irrisorie di qualche anno fa.

Piuttosto, l’Assessore dovrebbe concentrarsi su misure concrete per migliorare l’accessibilità dell’isola, come la rimozione dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco, una proposta avanzata dal gruppo regionale di Fratelli d’Italia che la Regione dovrebbe sostenere in accordo con il Governo nazionale.

Serve una visione strategica: il turismo in Sardegna potrà crescere solo se sarà gestito con strumenti moderni, puntando sulla qualità dell’offerta e sulla capacità di attrarre mercati di valore. Invece di penalizzare chi sceglie la nostra destinazione, dobbiamo lavorare per valorizzare e potenziare il sistema turistico.

Marco Di Gangi
Dipartimento Turismo Fratelli d’Italia, responsabile Sardegna