ALGHERO – “Alghero è passata dall’essere il palcoscenico di festival internazionali ad importare sagre di paese, ma, nonostante le tante lamentele che si sentono in giro, i nostri amministratori, democraticamente al governo, sono soddisfatti, bon dia!”. E’ Alessandro Balzani, esponente dei Riformatori Sardi, a puntare i riflettori sull’unica vera industria del territorio. Un comparto, però, che pare completamente abbandonato a se stesso. E questo mentre la crisi economica e la perdita di tanti presidi e servizi stanno devastando il centro catalano e il suo territorio di riferimento.
Questo accade nonostante anche Alghero, cosi come la Sardegna, abbia il suo petrolio: il turismo. “Il turismo non può essere considerato un fenomeno settoriale di limitato valore economico, soprattutto in Sardegna, perché esso si lega unitariamente al processo di sviluppo economico e sociale già in corso nell’Isola da oltre un decennio. Si tratta, in definitiva, di un processo di inserimento dell’economia sarda nell’economia e nella cultura continentale, sia essa italiana che europea. Preistoria, arte, canti, costumi, paesaggi, carattere, fanno della nostra gente una sorprendente ragione di richiamo, una ricchezza da difendere con energia e, al tempo stesso, una comunità da assistere con profondo amore”.
“Con queste parole, nel 1959, – spiega Balzani – l’onorevole Anselmo Contu in qualità di Assessore al Turismo della Regione Sardegna, in una conferenza stampa svoltasi ad Alghero, descriveva ai giornalisti dell’epoca quello che sarebbe dovuto essere il turismo per la nostra Isola. Mi sembra evidente che l’attuale classe dirigente abbia regredito rispetto al passato. Purtroppo oggi, sia agli amministratori locali che a quelli regionali, manca una “visione” ed un “progetto” di sviluppo del settore turistico”.
Il cine-giornale dell’epoca che racconta quella che era Alghero ovvero la capitale del turismo:
Nella foto Alessandro Balzani
S.I.