ALGHERO – “Abbiamo a lungo riflettuto sul progetto della nuova linea TPL Alghero-Sassari-Aeroporto con il treno a idrogeno. Osservazioni forse tardive le nostre, certo, abbiamo voluto raccogliere più informazioni possibile ma, comunque, se le avessimo espresse tre anni fa o tre mesi fa, come vedremo sarebbe stato lo stesso.
Andiamo all’origine della questione. Nel 2001 ARST ex-FdS redige un progetto di massima con due opzioni principali: il collegamento Sassari-Alghero-Aeroporto o l’alternativa Sassari-Aeroporto-Alghero, la differenza risedeva nel fatto che l’aeroporto fosse raggiunto da Alghero passando per la zona Calik, oppure con una bretella a Mamuntanas che avrebbe diviso in due l’attuale linea. Venne indicata la Sassari-Alghero-Aeroporto come scelta ottimale per ragioni funzionali e di servizio per l’utenza.
Nel 2008, il Piano Regionale dei Trasporti affrontò nuovamente la questione con due scenari: la bretella a Mamuntanas verso l’aeroporto o il proseguimento lungo la litoranea del Calik. Ciò che troviamo significativo è che il PRT parlava chiaro: “Emerge la necessità di collegare Alghero con il suo aeroporto… qualora il tracciato interessasse il lungomare e la zona di Maria Pia proseguendo poi per Fertilia e l’aeroporto. Quest’ipotesi dovrebbe essere considerata di una certa priorità rispetto a quella che prevede la bretella diramantesi da Mamuntanas per connettere direttamente Sassari con l’aerostazione.”
Ma la cosa davvero interessante è che già allora si ipotizzava un sistema tranviario. Il PRT 2008 affermava con chiarezza: “…vede in prospettiva l’opportunità di una estensione dell’elettrificazione, consentendo il passaggio dell’intero sistema convergente su Sassari da ferroviario a tranviario, anche attraverso il tram treno.” Si parlava di “un sistema ferroviario d’ambito locale di linee elettrificate e servite da moderni rotabili di tipo metrotranviario”.
Il Piano Urbanistico di Alghero presentato nel 2010 proseguiva nella direzione di un collegamento tranviario capillare integrato nel tessuto urbano, progettato per servire efficacemente l’area metropolitana e collegare porto e aeroporto.
Poi, il silenzio. A parte qualche voce sulla elettrificazione della linea e poi nulla. L’argomento è sparito dai radar per anni.
Finché, nel dicembre 2020, compare come un fulmine a ciel sereno l’idea del treno a idrogeno. Il Governo Solinas presenta il progetto per il collegamento con l’aeroporto, che nel settembre 2021 viene finanziato con il PNRR. A questo punto si avvia il procedimento in maniera spedita, con le scelte strategiche (percorso, treno/tramvia) ormai praticamente definite.
https://www.unionesarda.it/economia/idrogeno-sardegna-regione-pilota-140-milioni-per-la-tratta-ferroviaria-sassari-alghero-aeroporto-r8iyqf1o
Quando nel 2024 la questione è balzata all’attenzione dell’opinione pubblica le decisioni erano già state prese e le tempistiche del finanziamento non permettevano stravolgimenti nelle scelte strategiche. Gira voce che i treni siano già stati acquistati, per capire lo stato di avanzamento del progetto.
Proviamo ora ad analizzare le scelte progettuali adottate.
Sulla scelta del percorso si sono espressi diversi studi negli anni, come visto.
La scelta del treno piuttosto che la metrotranvia…
Un treno, è un treno, con tutti i vincoli che questo comporta: problemi di interferenza con ciò che lo circonda, attraversamenti, distanza e sicurezza dei binari. Considerato che non stiamo parlando della linea Sassari-Cagliari, ma di una connessione che dovrebbe servire capillarmente il territorio attorno a Sassari, scegliere il treno significa sacrificare la possibilità di una metrotranvia che possa integrarsi nel tessuto urbano, con molti meno vincoli, come avviene in tantissime città europee.
Idrogeno o elettrificazione?
L’idrogeno? Non emette CO2, è vero, ma non è un generatore di energia, è solo un mezzo per trasportarla. Va prodotto con l’elettrolisi dell’acqua, con un processo che richiede più energia di quella che scaturisce dalla combustione dell’idrogeno generato. Se questa energia viene prodotta da fonti rinnovabili, parliamo di energia green; se viene da fonti fossili, è energia fossile. Il progetto attuale utilizza in parte energia rinnovabile dai pannelli fotovoltaici dell’impianto, il resto viene dalla rete elettrica, quindi in parte da fonti fossili.
Perché allora questa scelta? L’idrogeno è stato fortemente finanziato e spinto a livello governativo, e questo ha pesato. Come vettore energetico ha potenzialità interessanti, ma la vera domanda è: era la soluzione ottimale per il nostro territorio?
Il collegamento con l’aeroporto è senza dubbio strategico, a maggior ragione in un’ottica di rilancio dello scalo ma, probabilmente, ci ritroviamo con un progetto che rappresenta la scelta meno efficiente dal punto di vista energetico, meno funzionale per il tipo di collegamento e meno integrato nella visione metropolitana che si era delineata nei piani precedenti.
Quando tutto questo è emerso, le scadenze del PNRR erano ormai alle porte. Non è responsabilità dell’attuale Giunta regionale, che si è ritrovata un procedimento tra le mani a decisioni già prese e con la possibilità forse di cambiare qualche virgola.
Le nostre osservazioni, lo sappiamo, non cambieranno il corso degli eventi e come abbiamo visto non lo avrebbero cambiato neanche se le avessimo fatte prima. Ma vale la pena ricordare che altre soluzioni erano state immaginate, studiate e pianificate. Soluzioni che, forse, avrebbero meglio risposto alle esigenze del nostro territorio. Ricordando sempre che la scelta politica, bella o brutta che sia, è stata calata dall’alto dalla passata Giunta di centro destra, con Solinas della Lega presidente”.
Roberto Ferrara coordinatore
Giusy Piccone consigliera M5s Alghero