ALGHERO – Ci voleva Massimiliano Lepri, nella vita termo-idraulico con una sua attività, ma da anni attivo nella politica e associazionismo locale, per smuovere dal torpore (pur essendo in pieno inverno) le coscienze degli algheresi. Un popolo da sempre, e negli ultimi anni ancora di più, diviso, altezzoso, carico di invidia e lontano da qualsivoglia azione unitaria volta al bene della sua città. Forse per qualche tempo ci siamo illusi di essere prima tutti piccoli berlusconi e ora tutti dei mini renzi o grillini. Nel mezzo i marziani (governativi e non) che ad un tratto, dopo anni in cui guardavano tutto e tutti, criticandoli aspramente, da un oblò, convinti che controllare la stanza dei bottoni fosse tutto “rose e fiori”, pacche sulle spalle e passerelle, si sono scontrati contro Monte Doglia, visto che qui trovare un iceberg è raro. Anche se, forse, ci hanno anche provato.
Ed è cosi che, grazie ad una persona volenterosa, insieme ad altri cittadini di varia estrazione e stufi di bandierine nazionali e colori politici utili solo agli allocchi, ha deciso di mettersi in moto per organizzare una “marcia per Alghero”. In realtà è stata battezzata “DecideteviDay”. Questo per legarla al fatto delle estenuante trattativa col Partito Democratico e Udc al fine di realizzare in aula quel sostegno utile al Sindaco per poter governare (forse) con meno problemi di quelli innumerevoli affrontati in questi primi quasi due anni di amministrazione. O altrimenti, come indicato più volte, staccare la spina e andare al voto.
Ma come evidenziato giustamente più volte da Lepri, questi ragionamenti non sono centrali. Alghero, destra, sinistra, alto, basso, poco conta, dopo anni di non-governo, Si trova ad un bivio. Gli altri territori, come vediamo tutti i giorni, basta vedere il recente annuncio dei tanti collegamenti aerei da Olbia e Cagliari, oltre che gli investimenti che si stanno pianificando in diverse zone della Sardegna. Tutti sanno, oramai, che Alghero è appetibile. Sarebbero pronti grosse progettualità a partire da anni (grazie ad imprenditori locali) su Maria Pia e poi invece con anche società di livello internazionale su porto, aeroporto, strutture ricettive e altri servizi, eppure niente. C’è qualcuno che, per mantenere le proprie posizioni al sole (sempre più adombrate) o legato a schemi di (finta) talebana salvaguardia del paesaggio oppure per manifesta incapacità non coglie queste possibilità. E intanto Alghero, e l’intero Nord-Ovest dell’Isola, muore.
Ma non tutti sono cosi ignavi, o peggio, complici di questo disastro. Ed è cosi che venerdi 18 marzo, dalle ore 10.00, ci sarà una grande occasione per tutti per andare in Piazza Porta Terra e marciare verso Sant’Anna, sede del Comune di Alghero, ma senza alcun intento malevolo, solo per dare una sveglia a chi oggi può e deve fare il possibile per garantire un presente e futuro alla nostra città. Il tempo è scaduto, vedremo se gli algheresi, e non solo, avranno tutti un sussulto di orgoglio e lasceranno social, bar e stupide divisioni per manifestare per la propria città.
Nella foto algheresi in piazza per l’aeroporto
S.I.