ALGHERO – Dicembre spartiacque della politica. Dal locale fino al globale passando per il nazionale, l’ultimo mese dell’anno rappresenterà, volenti o nolenti, un punto di non ritorno. Questo perchè sul tavolo della così detta “arte di governare” ci sono alcuni temi centrali per il proseguo della vita degli di riferimento. In particolare tutto ciò riguarda la Sardegna e a cascata i vari comuni. Ma Alghero in tutto questo è protagonista visto il momento delicato che attraversa con quella che è stata già definita la peggiore stagione turistica di sempre e i noti problemi dell’aeroporto.
Referendum, aeroporto e inchiesta fondi ai gruppi. Tre questioni che avranno un ricaduta considerevole sulla politica locale e dunque di conseguenza sul territorio. Il voto sulla Riforma Costituzionale potrebbe cambiare il volto di alcuni dei più grossi partiti a partire da quello Democratico. Qualora vinca il “No” non è escluso che la forza politica di Renzi imploda lasciando sul campo “morti e feriti” e soprattutto un enorme bottino di voti nel campo del’area centrista, spazio che Renzi ha cercato di occupare, in parte anche riuscendoci, ma che ultimamente, è oggettivo, non lo segue più. Un tesoretto che non andrà a disperdersi perchè in politica, come nella vita, appena si lascia uno spazio, questo viene subito occupato. E la mossa di Berlusconi con l’indicazione di Parisi è finalizzata proprio a questo obiettivo: recuperare il voto “moderato” per riportarlo nell’alveo del centrodestra. Ma non solo questo. Se vincerà il “No”, ma anche se accade il contrario, sembra che il voto anticipato per il rinnovo del Parlamento sia certo. Per questo i movimenti non mancano e i leader stanno iniziando a verificare alleanze, possibili costruzioni di liste e non mancano i primi nomi di papabili al ruolo di sindaco. D’altra parte il voto romano potrebbe avere anche riflessi regionali e dunque locali visti anche gli insuccessi a catena delle rispettive amministrazioni. In sintesi potremmo andare incontro ad un primavera di voti anticipati.
Come detto dicembre sarà cruciale per Alghero. Il 28 novembre è fissata la nuova proroga per la presentazione delle offerte d’acquisto della Sogeaal. E’ sicuro che sarà l’ultima: o arrivano gli acquirenti oppure sarà fallimento coi libri contabili consegnati al Tribunale. Nel frattempo, come annunciato, ci dovrebbe essere la ricapitalizzazione che, al netto delle varie posizioni in campo, non è altro che rimandare i problemi di uno scalo che visto il calo dell’attrazione del territorio, oramai non è più appetibile come solo pochi anni fa. Purtroppo non è esclusa anche la peggiore delle ipotesi, la chiusura dell’aeroporto. Una vera tragedia sociale. Per adesso il filo della speranza, seppur flebile, c’è ancora. A questa infrastruttura si collega anche l’altra: il porto. E anche questa potrebbe trovare una via di sbocco riguardo la riqualificazione dell’approdo entro l’anno altrimenti restare al palo come fino ad oggi senza produrre i flussi economici attesi da anni.
Altro discorso, che sembra finito in secondo piano, è l’inchiesta sui fondi ai gruppi. Indagine che vede coinvolta una buona parte della classe politica regionale degli ultimi 10 anni. Tra cui, com’è noto, anche esponenti come Giorgio Oppi, Chicco Porcu, Giacomo Sanna, Silvio Lai, Gavino Manca, Nazareno Pacifico, Siro Marroccu e molti altri tra cui l sindaco di Alghero Mario Bruno. La richiesta di rinvio a giudizio o eventuale archiviazione, molto improbabile, è attesa entro la fine dell’anno. Dicembre, appunto. Per questo dopo qualche mese si potrebbe già avere la sentenza di primo grado con gli effetti diretti sui vari ruoli ricoperti dagli interessati. Insomma, ancora una volta Alghero, e in generale il territorio sardo, si trova davanti ad un crocevia le cui attese sono molteplici perchè, almeno rispetto a qualche anno addietro, vista la devastante crisi, il rischio di trasformare questa Terra in una landa desolata è, nostro malgrado, molto realistico.
Nella foto il centro storico di Alghero
S.I.