ALGHERO – “Quanto livore e quanta pochezza emergono nella vuota e scomposta risposta al nostro comunicato da parte dei consiglieri della lista “Per Alghero”. Ad una prima lettura veloce verrebbe da sorridere, peccato, però, che questo non sia un tempo da dedicare all’ ilarita’, ma invece della tanto annunciata e auspicata, da tutti, “leale” collaborazione”. Cosi il coordinamento di Noi con Alghero in replica alle critiche giunta dalla lista Per Alghero rispetto al lavoro degli assessori Piras e Salaris.
“La nostra lista civica sostiene con il lavoro continuo e costante dei suoi consiglieri e dei suoi assessori, la maggioranza nell’amministrazione della città. È vero che in questo inizio di consiliatura non siamo riusciti ancora a porre rimedio alle innumerevoli storture e alle nefaste scelte politiche di chi ci ha preceduto; ma troppi errori perpetuati per ben 5 anni, non possono essere corretti in così poco tempo, soprattutto, se si considera, che gli ultimi 9 mesi hanno visto il nostro lavoro spesso concentrato sull’emergenza sanitaria in corso”.
“Il nostro intervento pacato e rispettoso ha ricevuto come risposta una lunga serie di considerazioni di bassissimo livello sulle quali non ci soffermeremo; poiché rappresentano senza dubbio il circoscritto perimetro nel quale certa politica è abituata ad operare, cioè la discussione su ipotetiche spartizioni di incarichi, così come è accaduto nei terrificanti ed indimenticabili 5 anni di amministrazione Bruno. Evidentemente la ferita brucia ancora, e nel bislacco tentativo di deresponsabilizzarsi, o forse spinti dalla necessità di ammettere pubblicamente i loro errori, gli autori del trasferimento degli anziani all’ostello della gioventù e degli uffici dei servizi sociali presso le vetrine de lo quartier chiedono celerità per porre rimedio ai loro scempi politici ed amministrativi; purtroppo questi signori, loro sì, inadempienti e pesantemente bocciati, vivono fuori dalla realtà di questi mesi”.
“Noi invece ci concentriamo sull’unica “graticola” che oggi purtroppo tocchiamo con mano, cioè la crisi sanitaria, sociale ed economica che sta attraversando il mondo intero, ed inevitabilmente anche il nostro territorio; lo facciamo tutti i giorni, lavorando anche con il sorriso, spesso amaro, di chi sente tutta la responsabilità del difficile ruolo che ricopre”.