E’ giallo Secal, “Noi l’abbiamo salvata, ma qualcuno nell’ombra lavora(va) per scioglierla: Cacciotto faccia chiarezza”

AGHERO – “Sono sempre più frequenti gli interventi pubblici, preoccupati, di forze politiche e liberi cittadini sul futuro della SECAL, la società di riscossione del Comune di Alghero, pensata e voluta per umanizzare ed equilibrare il rapporto fra cittadini-contribuenti e amministrazione.

Durante il mio mandato, il rilancio della SECAL è stato un obiettivo centrale, perseguito con determinazione per garantire la stabilità della società e la qualità del servizio reso alla comunità.

Quando ci siamo insediati, la società era vicina al tracollo. Con un lavoro lungo e faticoso, abbiamo riportato SECAL alla solidità finanziaria, risanato i bilanci e avviato un processo di rafforzamento amministrativo. Un contributo lo diede il direttore Francesco Masala, il direttore nominato dalla amministrazione che ci precedette e che io appoggiai senza indugio. Fa ancora male pensare che un professionista, un uomo, così incredibile non sia più con noi. Lo sostenemmo senza esitazioni proprio per le sue straordinarie e rare doti di professionalità, dedizione, gentilezza e umanità. Francesco Masala, insieme al precedente amministratore, all’attuale consiglio di amministrazione, agli organi di controllo e ai dipendenti SECAL, è stato un pilastro del rilancio. A tutti loro va il mio incondizionato ringraziamento.

Ho scritto “non senza difficoltà” perché oggi appare evidente come ci fossero resistenze, spesso ben celate, perché questo avvenisse. Mentre i rappresentanti eletti dai cittadini si impegnavano nel risanare la Secal, mentre la mia amministrazione esprimeva formalmente e in molteplici atti la volontà di rilanciare la partecipata, c’era chi coltivava segretamente l’idea di cancellarla.

Così la stabilità costruita con tanta fatica è stata messa in discussione nel marzo 2024, stranamente quando emanai il doveroso decreto di rotazione degli incarichi dirigenziali, previsti dalle norme e suggeriti dall’autorità anticorruzione, che riguardava anche il settore finanziario. Proprio da quegli uffici giunse una proposta di delibera per la giunta che all’oggetto recitava “Società in house SECAL Srl interamente partecipata dal comune di Alghero: scioglimento della società e messa in liquidazione – Proposta al Consiglio Comunale.”

Questa proposta, mai concordata con me o con altri rappresentanti politici, non fu ovviamente presa in considerazione. Oggi pare che la medesima proposta sia stata riproposta proprio dallo stesso dirigente, che nel frattempo – e pare a dispetto delle prescrizioni anticorruzione – è stato ricollocato nelle sue precedenti funzioni.

Quella proposta apparve, allora, come il tentativo di un dirigente di esternare una personale frustrazione rispetto ad un atto dovuto come quello della rotazione negli incarichi dirigenziali. Alla luce di ciò che avviene oggi fu davvero, invece, un sorprendente tentativo da parte di un dirigente di sostituirsi ai rappresentanti dei cittadini democraticamente eletti, invertendone le scelte.

Dalla fine della mia amministrazione il settore finanziario, mi dicono, manchi di corrispondere a Secal il corrispettivo previsto da contratto con la Società. Quasi 300mila euro di debito del comune verso la Secal. Appaiono quindi fondate le preoccupazioni che da più parti si sollevano circa il futuro della SECAL, sia per la sua operatività che, soprattutto per i lavoratori che vi operano.
Ѐ bene precisare che riportare all’interno della struttura comunale le attività di SECAL è, di fatto, irrealizzabile. L’unica alternativa sarebbe un salto nel buio, con l’affidamento del servizio ad un operatore esterno, come accadde con l’affidamento di alcune funzioni alla STEP, avvenute guardacaso, mi pare, sotto la medesima dirigenza.

Il Sindaco, l’Assessore delegato e anche l’intera maggioranza – ammesso che sia stata messa al corrente dei dettagli della vicenda – chiariscano pubblicamente quale sia la loro volontà. Se sia loro intenzione sopprimere la SECAL, mandare a casa tutti i dipendenti, vanificare un lavoro di anni. Dicano pubblicamente qual è la loro posizione politica. Non possono certamente far finta di nulla. Non portino la Secal alla chiusura sperando di dipingere poi, dopo esser rimasti inermi, uno scenario inevitabile, causato da eventi imprevisti e imprevedibili.

Nulla c’è, in questa vicenda, di imprevisto e imprevedibile. I fatti raccontano piuttosto una chiara volontà burocratica, incarnata dal dirigente del settore finanziario, di sopprimere SECAL. Si faccia chiarezza subito e pubblicamente, nel rispetto dei lavoratori, della società, e degli amministratori eletti, che hanno il compito di scegliere, non di subire supinamente scelte assunte in modo opaco da qualcun altro.
Mario Conoci