CAGLIARI – «La vertenza entrate è chiusa solo sulla carta. Alla Sardegna mancano 1300 milioni di euro». Dopo il presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale Franco Sabatini (Pd) anche quello della Commissione Autonomia Francesco Agus(Sel) prende posizione sullo grave situazione delle casse regionali e lancia un appello alla Giunta. «La questione va affrontata nel suo complesso. Serve un fronte comune tra Consiglio, Giunta e parlamentari sardi per ottenere da Roma ciò che ci spetta».
A preoccupare Agus non sono solo le storture denunciate la scorsa settimana dal collega Sabatini: peso eccessivo degli accantonamenti (684 milioni di euro) nuovi Lea (54 milioni) e tagli agli enti locali (274 milioni tra fondi del 2016 e arretrati). «Tutte cose vere e condivisibili – afferma Agus – a quegli effetti negativi se ne aggiungono però degli altri determinati dalla mancata riscossione dei tributi devoluti dallo Stato che pesano nelle casse regionali per 1,3 miliardi di euro». Secondo il presidente della Commissione Autonomia, l’approvazione delle norme di attuazione dell’articolo 8 dello Statuto ha sortito benefici solo aleatori: «Quest’anno lo Stato non ha trasferito alla Sardegna la quota di risorse arretrate per Ires, giochi, tasse di fabbricazione etc., mentre trattiene tutti i soldi destinati agli accantonamenti. Il risultato è che la Regione non può onorare gli impegni assunti».
I dati forniti da Agus ai giornalisti sono allarmanti. «L’83 per cento della spesa regionale è servito per tenere in piedi la macchina amministrativa e la Sanità. Il 50% del bilancio regionale viene destinato al sistema sanitario, il 10% per le spese di funzionamento, il 7% al Fondo Unico degli enti locali, il 4% per il trasporto pubblico locale e il 2% per le rate dei mutui. Il restante 17% serve a pagare tutto il resto: scuole, politiche per il lavoro sostegno alle povertà, politiche di settore, investimenti per lo sviluppo. «Per finanziare questo 17 per cento, lo scorso anno la Regione ha assunto impegni per 3,77 miliardi di euro e pagandone solo 1,149. Ciò vuol dire che per ogni tre euro stanziati si riesce a erogarne uno. Il dato è drammatico: si riesce a garantire solo le spese obbligatorie. Il resto, o non viene pagato o si paga con notevole ritardo con conseguenze nefaste per le imprese e i cittadini».
Per questo serve un’azione forte da parte della Regione: «L’Agenzia delle Entrate è uno strumento che può tornare utile ma occorre dare gambe al progetto. L’Agenzia ha uno scopo se riesce a riscuotere i tributi e a prendersi i soldi che spettano alla Sardegna. Credo però che in questo momento serva aprire un tavolo complessivo con lo Stato, inutile ragionare per compartimenti stagni – conclude Agus – la Giunta finora non ha mai convocato i parlamentari sardi. Per ridare fiato alla finanza regionale è necessario fare fronte comune e agire tutti insieme verso un unico obiettivo».
Nella foto Agus nella conferenza stampa di questa mattina
S.I.