“Eventi spariti e deserto urbano”

ALGHERO – “All’amministrazione di Mario Bruno manca solo l’annuncio di aver fondato Alghero. E’ una quisquilia quindi ciò che riportano le cronache di questi giorni secondo le quali avrebbe inventato il “Cap d’Any” lanciandolo a livello planetario per aggredire sostanziali quote di mercato turistico mondiale sottraendolo alle capitali di tutto il mondo”. Intervento sulle manifestazioni di fine anno ad Alghero e più in generale sul turismo da parte del Partito Sardo d’Azione, Patto Civico, Nuovo Centro Destra che criticano aspramente l’operato del sindaco Mario Bruno.

“Ormai la propaganda del sindaco di Alghero pare sia davvero sfuggita di mano allo stesso suo ideatore, il quale riesce a produrre spot inverosimili come nemmeno uno studio pubblicitario riesce a fare. Comunque, al di là delle amenità, la novità urlata in questi giorni, tramite stampa, riguarda, appunto, che il “Cap d’Any” e gli eventi di tutto il mese di festività è una trovata della amministrazione Bruno. La realtà è un altra, come sempre del resto quando c’è di mezzo Mario Bruno. Alghero una ventina di anni fa fu la prima città a lanciare il capodanno in piazza facendolo poi crescere negli anni sino a realizzare un intero mese di eventi. Il sottotitolo del “Cap d’Any” è sempre stato “Capodanno di Sardegna” proprio per rimarcare un primato che su questo evento Alghero ha sempre detenuto e che, per tanto tempo, ha consentito di attrarre in città flussi turistici legati proprio al marchio del nostro capodanno. Più in generale però nelle azioni di promozione, che anni fa l’amministrazione faceva insieme ai privati, tutta una serie di “eventi stabili” costituivano un elemento centrale sul quale promuovere il turismo tutto l’anno”.

“Si partiva con (1) il carnevale “lo Caraixali del l’Alguer” che racchiudeva sotto questo titolo il carnevale delle maschere tradizionali della Sardegna, quello delle Borgate e la sfilata dei bambini delle nostre scuole, nel frattempo era già in corso (2) “la rassegna del Bogamarì” che ci accompagnava verso la rappresentazione più preziosa e tradizionale per Alghero e gli algheresi, ovvero (3) i Riti della “Setmana Santa”, a seguire i nostri commercianti avevano introdotto con successo (4) “Primavera in Riviera” che conduceva, senza soluzione di continuità, agli eventi estivi (5) di “FestivAlguer” con i grandi concerti nell’anfiteatro di Maria Pia e le numerosissime manifestazioni che si tenevano in centro città, si giungeva così ai festeggiamenti per (6) il patrono di Alghero “Sant Miquel” e si concludeva l’anno, appunto, con (7) il “Cap d’Any”. Oltre questi eventi c’era spazio per valorizzare e promuovere le feste organizzate dai quartieri e dalle borgate e per introdurre nuovi eventi di successo come il salto del fuoco a “Sant Joan”.

“E’ evidente che avere una serie consolidata e stabile di eventi tradizionali e di grandi rassegne consentiva di promuovere, anche senza specificare nel dettaglio gli specifici contenuti, ogni singola manifestazione ma anche, nel suo complesso, la città di Alghero come la “Città dei Grandi Eventi” ai quali ogni anno si aggiungevano, come avviene tutt’ora, manifestazioni sportive di altissimo livello come la Coppa Davis e l’Open di Tennis in carrozzina, i Rally mondiali e storici e altri eventi motoristici, le regate di vela e, come quest’anno, il grande ciclismo”.

“Nella sostanza si continuava una tradizione avviata si a dagli anni 50 e 60 dalla Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Alghero che aveva individuato con lungimiranza, proprio negli eventi uno straordinario volano di promozione e animazione della nostra città e del suo territorio. Senza che nessuno proclamasse invenzioni dal nulla, ma piuttosto aggiornando e ampliando una tradizione di Alghero, gli eventi sono quindi stati per tanti anni uno strumento per rappresentare al meglio le capacita innovative e organizzative degli algheresi insieme alla ricchissima capacita di produrre arte, cultura, sport ed enogastronomia, facendo diventare tutto ciò una vetrina per la nostra città ed anche un generatore di economia turistica fortemente legata al territorio e alle sue eccellenze”.

“Tutto questo è stato disperso e annientato in questi anni di amministrazione Bruno, sino quasi a farne perdere la memoria. Il deserto urbano di questi giorni ne rappresenta bene l’essenza. Non poteva del resto essere che così da parte di chi ha passato tutti gli anni precedenti alla sua elezione a sindaco nella promozione di se stesso, disinteressandosi completamente di quanto accadeva nella sua città. Oggi quindi per il nostro sindaco tutto è una novità che crede di aver inventato lui, e non si rende conto che Alghero ha una storia che lo precede e che, per fortuna, gli succederà”

Nella foto i rappresentanti dei partiti firmatari

S.I.