ALGHERO – Le misure prese dal Governo e a cascata dalle Istituzioni locali riguardo il “Coronavirus” sono finalizzate, oltre che ad arginarne la diffusione, anche ad evitare di avere troppi casi su cui intervenire rispetto a quelli che può sopportare la Sanità pubblica. In particolare c’è preoccupazione per posti a disposizione nei settori più delicati e a rischio come “Terapia intensiva”.
E proprio questo comparto, come altre questioni, è al centro delle stantie diatribe della politica algherese. Infatti “Terapia intesiva” è pronta da tempo a seguito di una spesa di soldi pubblici che supera il milione di euro però, ancora ad oggi, nonostante reiterati annunci, comprese esultanze fuori luogo solo per l’inserimento di un emendamento nella riforma del sistema sanitario della precedente Giunta Regionale, questo basilare servizio, ad oggi, non è ancora in funzione.
Passaggio indispensabile pure per avere garanzie per l’intero comparto ospedaliero algherese. “Se fossi negli attuali Governanti, regionali e locali, chiederei all’Ats “l’apertura immediata della Terapia SubIntensiva del Civile di Alghero”, suggerisce l’ex-consigliere comunale Alessandro Nasone, “tutto ciò per garantire un adeguato flusso di pazienti che necessitano di cure intensive che allo stato attuale non trovano e non troveranno posto a Sassari”.