ALGHERO – Anche la festa del 25 Aprile di quest’anno si è svolta nella stessa modalità minimalista imposta dalle disposizioni previste per le zone rosse. In mattinata, il sindaco ha deposto una corona al monumento ai caduti. La presenza dei rappresentanti delle istituzioni è stata fortemente contenuta: oltre al sindaco, erano presenti il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, il presidente del Consiglio comunale, l’assessore al turismo e alla cultura, un consigliere comunale, il presidente dell’ANPI ed il rappresentante dell’Associazione Marinai d’Italia. In chiusura, brevissimi interventi delle autorità.
A livello nazionale, invece, parole ferme e chiare sono state espresse dal Presidente della Repubblica, che ha esaltato, come è dovere di un capo dello Stato di una Repubblica democratica e antifascista, il ruolo dei partigiani e l’eroismo di migliaia di italiane e italiane che hanno combattuto per la liberazione del Paese dal nazifascismo. Anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha voluto chiarire, proprio per non lasciare adito a dubbi, che non sempre gli italiani sono stati brava gente e che non schierarsi, in quel momento fatidico, è stata una posizione immorale.
Nel pomeriggio, invece, per la prima volta nella storia cittadina, è stato diffuso un video, realizzato da Respublica in collaborazione con l’ANPI di Alghero, che ha rivelato alcuni aspetti rimossi della storia locale. Il più importante dei quali è stato, senza dubbio, l’esistenza di un campo di concentramento fascista a Fertilia, nel quale furono internati centinaia di uomini e ragazzi provenienti dalla fascia costiera adriatica. La testimonianza di uno di questi deportati, il sedicenne Jošip Băsic, è stata inserita nel video grazie alla lettura collettiva di donne e uomini che si battono per ripristinare la memoria degli anni più bui della dittatura fascista.
Nel video è contenuta anche una rievocazione della storia locale del periodo compreso tra il 17 maggio 1943, rimasto nella memoria collettiva per il bombardamento del centro storico ad opera dell’aviazione angloamericano, e il luglio 1945. Un momento particolarmente ricco di lotte popolari, spesso organizzate e attuate dalle donne algheresi, e di vere e proprie rivolte contro la classe dirigente locale, in gran parte collusa col fascismo. Dai dati storici emerge, inoltre, il ruolo importante nella direzione delle proteste popolari, avuto dai partigiani rientrati in città dopo il 25 aprile e distintisi per la partecipazione alla lotta di liberazione nel centro-nord Italia.
L’anno prossimo, il 25 aprile sarà caratterizzato da una importante campagna di informazione sul contributo fornito dai nostri concittadini alla conquista della libertà e alla nascita della Repubblica democratica, fondata su una Costituzione che in tanti ci invidiano.
Per chi non avesse potuto visionare il video, indico qui, il link al quale riferirsi: https://www.facebook.com/watch/?v=90726836781219.
Il Presidente della Sezione ANPI di Alghero.
Antonio Budruni