ALGHERO – Non è la prima volta, soprattutto sul tema della sanità. Il Centrodestra Sardista algherese non cammina unito. Almeno, come detto, su certi temi, sanità in testa. Ed è cosi che, nuovamente, la coalizione che governa la città si trova divisa nell’affrontare un comparto fondamentale per la vita delle persone e sui pendono attese pluriennali. Ed è cosi che Forza Italia, Udc, Riformatori Sardi e Noi con Alghero firmano questo nuovo documento che non trova il sostegno degli alleati Lega, Psd’Az e Fratelli d’Italia.
“Non vogliamo attribuire responsabilità ad alcuno ma non possiamo più accettare una sanità part time e intendiamo contribuire a risolvere le criticità che attanagliano la sanità algherese. E’ con questo spirito che, come gruppi di Forza Italia, Udc, Riformatori Sardi e Noi con Alghero, abbiamo organizzato un incontro con la stampa all’ingresso dell’Ospedale Marino di Alghero”.
“L’ultima problematica in ordine di tempo riguarda la Farmacia Territoriale, che da un’apertura per cinque giorni a settimana è passata a un solo giorno costringendo cittadini, anche di una certa età e con patologie croniche, a lunghe file e attese interminabili. Sarebbe opportuno che l’Assessore regionale alla Sanità desse degli indirizzi stringenti all’Ares perché ampli l’accordo con Federfarma dando la possibilità alle farmacie convenzionate del territorio di distribuire tutti i farmaci”.
“Speravamo che con il trasferimento dell’Ospedale Marino all’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari le prestazioni sanitarie migliorassero ma purtroppo così non è stato. Della robotica non c’è traccia ma soprattutto non è stata stipulata la convenzione tra Università e Regione che dovrebbe definire ruoli e soprattutto indicare a chi competono i finanziamenti. Non è assolutamente accettabile che tre sale chirurgiche siano chiuse. E’ un problema serio che costringe medici, operatori sanitari e pazienti a esodi biblici verso l’Ospedale Civile. Occorre mettere in campo soluzioni immediate. La nostra proposta è quella di prendere in locazione due o tre sale operatorie scarrabili, moduli chirurgici che vengono utilizzate in tutta Italia. Non è pensabile attendere i procedimenti di gara per la riqualificazione delle sale esistenti.