ALGHERO – Le fibrillazioni in politica rappresentano la normalità delle cose. Per questo, anche l’attuale schema governativo cittadino non n’è esente. Certo, a differenza del recente passato, a parte alcune schermaglie perfino molto accese finite sui media, poco o niente sta emergendo. E questo, se in apparenza è un fatto positivo, in realtà non lo è. A parte il famoso detto: bene o male, basta che se ne parli. E’ sempre benefico che le questioni, se sussistono, vengano affrontate piuttosto che covino come la cenere.
A parte le presenze o meno in Giunta su alcuni provvedimenti e altre frizioni tra assessorati, partecipate e dunque l’assenza in alcune commissioni, acuita dalle recenti difficoltà di riunirsi alla luce della mannaia pandemica, pare emergere, e questo è un problema diffuso nell’attuale scenario politico, un distaccamento sempre più preponderante tra la cosi detta “base” e tra gli eletti. Nel senso di votati e non altro, come forse qualcuno potrebbe credere.
L’assenza delle assisi partitiche, anche se riunite saltuariamente (ancora di più oggi in fase di pandemia), pesa e non poco. Tutto quel flusso di contatti, suggerimenti, gruppi di lavoro, riunioni, incontri e tanto altro, rappresentato dalle varie campagne elettorali, pare, sempre di più svanire, all’indomani, o quasi, dell’ingresso nei palazzi decisionali. Ciò, è evidente, pesa sulle decisioni che appaiono prese, se non in solitudine, poco ci manca. Mentre, come insegna ogni frase della storia passata e moderna, è il consulto, il confronto e perfino lo scontro, che conducono alle sintesi migliori.
A prescindere dalla creazione di nuove assisi utili a supportare l’attuale momento difficile, sarebbe meglio, è evidente, ascoltare coloro che hanno sostenuto determinati progetti politici e che oggi, magari per qualche manciata di voti, perfino meno delle dita di una mano oppure per scelte partitiche, si trovano a non essere tra gli “eletti”. Tra le tante questioni da affrontare, ad esempio, si potrebbe fare un passo avanti assegnando le due partecipate ancora guidate dal Centrosinistra: Secal (Moretti, in quota Pd nello specifico fu indicato da Mimmo Pirisi) e Società In-House (Costa, in quota della lista civica di Mario Bruno).
Non si parla di (comode) poltrone. In entrambi i casi si tratterebbe di ruoli non semplici da svolgere e nel caso della Secal perfino gratis (tra l’altro è ancora attesa la decisione annunciata in campagna elettorale di ripristinare gli emolumenti per le guide e cda delle partecipate), però sono dei passaggi utili ad ampliare la platea di coloro che possono e devono (anche per accordi pre-elettorali) dare una mano all’attuale schema Amministrativo. Forse, dice qualcuno, è arrivato il momento di una generale verifica e pure di un rimpasto, azzerare tutto, per attuare una sorta di “fase 2” del Governo Conoci. Si vedrà, per adesso, visto il momento estremamente difficile, è certo che più figure capaci ricoprono le varie competenze e settori del tessuto sociale ed economico, meglio è. Niente di trascendentale, dicevamo, cose semplici, ma efficaci. Anche per evitare che tali normali fibrillazioni possano diventare altro. Eventualità da evitare visto anche il momento più che difficile che si attraversa e che continuerà ancora nei prossimi mesi di anelata ripresa.
Nella foto la maggioranza consiliare di Centrodestra Sardista
S.I.