CAGLIARI – Ci sarà l’esercizio provvisorio di bilancio in Sardegna. Da gennaio sarà possibile per gli assessorati spendere le risorse stanziate con la Finanziaria 2018, una manovra di sviluppo che punta a potenziare la ripresa rafforzando il tessuto economico, sociale e lavorativo della Sardegna. Promessa mantenuta, dunque, come quella di varare un Piano per il Lavoro che dia risposte a quella che è la principale emergenza. Oggi il Consiglio ha chiuso le votazioni di articoli e tabelle, il voto finale è previsto per il 9 gennaio.
“Questa Finanziaria ha un segno molto preciso e la parola chiave è inclusione”, ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru. “Se da un lato abbiamo voluto destinare importantissimi investimenti al sociale e alla lotta contro la povertà con l’incremento del 50% della dotazione del REIS, dall’altro abbiamo puntato a combattere la disoccupazione creando posti di lavoro anche nel brevissimo periodo. Lavorando sull’integrazione delle risorse, cercando tutte le sinergie possibili tra fondi europei e fondi strutturali di sviluppo e coesione, siamo riusciti a costruire dentro la manovra uno spazio importante per occuparci dei più deboli, di chi ha in questo momento più bisogno, per non lasciare nessuno indietro. Tutto questo mantenendo lo sguardo lungo sul futuro come dimostrano gli investimenti per le nuove generazioni, dalla scuola all’università sino alla ricerca, così come quelli mirati a innescare meccanismi virtuosi di crescita e sviluppo. Ringrazio l’assessore al Bilancio Raffaele Paci, il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini, la maggioranza che ci sostiene e il Consiglio tutto – ha concluso Francesco Pigliaru – per l’importante contributo e per il grande impegno che ha consentito di chiudere i lavori nei tempi giusti.”
Piano per il lavoro da 127 milioni, rafforzamento delle politiche per il sociale con il Reis che passa stabilmente da 30 a 45 milioni e 5 milioni per le leggi di settore, interventi importanti per Università, Agricoltura e Cultura, grande attenzione alle zone interne e forte sostegno ai Comuni con il fondo unico da 600 milioni più tutti gli altri stanziamenti che innalzano l’importo complessivo per gli enti locali a oltre un miliardo e 300 milioni. Sono questi gli interventi più importanti che, con i 250 milioni manovrati in Aula, sono stati approvati attraverso emendamenti di Giunta e maggioranza dal Consiglio regionale alla Finanziaria da 7,7.
Ma ce ne sono molti altri altrettanto importanti: 26 milioni per i lavori pubblici nei comuni, 10 milioni per le borse di studio Ersu che portano a 22 la dotazione complessiva, 3,7 milioni per l’acquisto di sangue, 2,3 milioni all’anno per tre anni per il contratto integrativo di medici di famiglia e pediatri, 3,4 milioni per Arst. E poi 20 milioni per il settore non ovicaprino, 2,4 all’anno per tre anni per il patrimonio culturale, 500mila euro quest’anno, 2 milioni il prossimo e uno nel 2019 per la manutenzione straordinaria degli immobili della scuola per l’infanzia. Ancora, il piano neve da 1,5 milioni con 500mila euro all’anno per tre anni ai comuni montani per lo sgombero, 100mila euro all’anno per tre anni ai centri antiviolenza, 1 milione all’anno per tre anni al Teatro Lirico di Cagliari, 100mila euro per l’azzardopatia, 200mila euro per l’acquisto di defibrillatori per scuole e palestre, 70mila euro per l’abbattimento dei costi di trasporto verso le isole minori.
“Abbiamo mantenuto le promesse, non andare in esercizio provvisorio e varare un piano per il lavoro. Ora è il momento di correre, per dare in fretta le risposte che i sardi aspettano”, aggiunge Paci. “Ringrazio tutto il Consiglio regionale per il lavoro di questi giorni che ci ha permesso di evitare l’esercizio provvisorio, la nostra maggioranza ma anche l’opposizione per il contributo che ha dato durante il dibattito. Abbiamo infatti scelto anche quest’anno di portare in Aula una Finanziaria aperta, non blindata, perché fosse un momento di confronto, di elaborazione e, soprattutto, di scelte condivise per favorire lo sviluppo e l’inclusione di tutti i sardi. Ricordo che abbiamo deciso di non aumentare le tasse, tenendole al minimo e rinunciando di fatto a incassare 230 milioni per lasciarne 130 alle famiglie e 100 alle imprese. Stiamo lavorando molto e con grande impegno e serietà per centrare obiettivi che possono cambiare il futuro della Sardegna e dei nostri giovani”:
S.I.