ALGHERO – E’ un vero e proprio allarme ambientale. Qualcuno parla anche di danni irreversibili e aggressione mai vista alla natura. Del resto sui social appaiono preoccupanti immagini che immortalano una diffusa moria di pesci. Teatro, ancora una volta, è lo stagno del Calik. Già da qualche giorno, anche se dal’amministrazione Bruno non è arrivata alcuna comunicazione, tavolo e incontro urgente, nella zona della laguna l’aria è irrespirabile. Questo almeno da sabato. Eppure neanche dal Parco di Porto Conte e associazioni ambientaliste sono giunte comunicazioni. Ma, quando le realtà preposte sono distanti dalla realtà, sono i cittadini a puntare i riflettori sui vari gravi accadimenti. In questo caso è probabile che ci stato uno sversamento non previsto dal depuratore, ma non di acque reflue, ma proprio direttamente quelle proveniente dalla città e dunque dal sistema idrico-fognario. Tutto ciò potrebbe derivare da un malfunzionamento o avaria del depuratore che è gestito da Abbanoa.
“Avete saputo degli odori nauseabondi del Calik, temo – scrive un imprenditore algherese che opera nella zona del Calik – che potrebbero aver riversato tutto il contenuto dei 15 km di tubazioni dentro i quali è stato deviato il pre start-up dell’apertura della stagione turistica, pari alla settimana del Giro d’Italia e tutto questo di venerdi notte” e continua “nessun controllore reperibile nel fine settimana e immediata bufala su qualche media che parla di qualche pesce e gambero morto”, ma invece, per essere, chiari, “merda, si chiama merda e siamo sommersi, è pieno tutto lo stagno, vi chiedo di verificare direttamente in viale Burruni, comunque vi informo che domani formalizzo ufficiale denuncia, Polizia Locale e Carabinieri Alghero” e la laconica chiusura “in tutti questi anni mai sentita una cosa simile, siamo veramente preoccupati e arrabbiati per il mancato intervento del Comune”.
Nella foto i pesci morti in questi giorni nel Calik
S.I.