SASSARI – «Quanto successo lunedì pomeriggio in molte zone della città certifica l’urgenza di
misure strutturali contro il rischio idrogeologico e per l’adattamento ai cambiamenti
climatici». Così il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, sui disagi provocati dalle
abbondanti piogge registrate il 19 agosto in pochissime ore.
Protezione civile comunale, polizia locale e compagnia barracellare, coordinate sul
campo direttamente dal vicesindaco e assessore della Transizione ecologica, Tore
Dau, hanno eseguito numerosi interventi nelle campagne di Sassari e nella parte più a
valle della città, tra viale San Pietro, via Amendola, via delle Croci, piazza Santa
Caterina e Predda Niedda. Tombini scoperchiati dalla forza dell’acqua, cantine
allagate, strade chiuse e corsi d’acqua esondati hanno impegnato la macchina
comunale, che ha retto grazie al gran dispiegamento di uomini e mezzi. «Occorre
ovviare a problemi che alcune zone della città si trascinano appresso da troppo tempo
– afferma Dau – vanno essere rimossi una volta per tutte».
La necessità di far fronte al rischio idrogeologico in modo articolato si innesta nel
percorso partecipativo che il sindaco Mascia e l’amministrazione intendono avviare per
ridisegnare il progetto del canalone nella valle che va dal Fosso della Noce all’Eba
Giara. Dopo l’aggiudicazione definitiva dell’appalto integrato finanziato dal governo 5
milioni di euro, il sindaco aveva detto di voler usare la fase propedeutica al rilascio dalla
Regione della Valutazione di impatto ambientale per ridiscutere con gli aggiudicatari il
progetto esecutivo definitivo. «Consulteremo i portatori di interesse e gli enti coinvolti
per coniugare l’esigenza della riduzione del rischio idraulico con quella di preservare e
valorizzare le specificità ambientali della vallata, restituendo il polmone verde alla città contenimento del rischio idraulico dovrà servire come modello, nel metodo e nelle
finalità, per tutte le altre opere urgenti – auspica oggi – giunta e consiglio alla ripresa
dei lavori saranno investiti della necessità di individuare risorse adeguate e avviare la
costruzione di una città in grado di far fronte ai mutamenti del clima».
Intanto Palazzo Ducale registra l’ottimo funzionamento della macchina operativa della
protezione civile, che fa capo alla polizia locale. «Tra l’ospedale, Piandanna, Predda
Niedda e l’agro ci sono stati oltre venti interventi, un impegno che ha scongiurato il
peggio», riferisce il vicesindaco Dau, che ha assistito alle operazioni e ha eseguito i
sopralluoghi con la protezione civile e il personale del settore cui è delegato, al quale
compete anche la pulizia degli alvei e dei sistemi di scolo lungo le strade comunali.
Con la protezione civile e la polizia locale hanno operato la compagnia barracellare e le
associazioni di volontariato accreditate per quest’attività: Misericordia, New Life e
Sassari Soccorso. «Un episodio tutto sommato contenuto come quello di due giorni fa
non può provocare un’emergenza simile – conclude Tore Dau – dalla gestione degli
alvei stradali al dimensionamento dei canali di scolo, elimineremo le storture».