CAGLIARI – “Diciamo no al progetto di smantellamento dell’Ospedale Marino di Alghero.” Così il consigliere regionale di FI Marco Tedde, primo firmatario di una interrogazione che oggi verrà depositata in Consiglio Regionale, commenta la picchiata del glorioso Ospedale Marino di Alghero, che evidentemente nei disegni di Moirano e Arru deve scomparire dal panorama della sanità della Provincia di Sassari.
“Vogliono demolire una struttura nella quale sono stati eseguiti con grande professionalità migliaia di interventi di traumatologia, chirurgia ortopedica di elezione e day surgery a ciclo quotidiano con almeno due sale operatorie in contemporanea dedicate all’Ortopedia. All’avanguardia nella chirurgia protesica su anca, spalla e ginocchio. Non lo accettiamo.” Tedde evidenzia che da alcuni anni Ortopedia soffre di carenze di organico legate al mancato turn over di specialisti ortopedici successivi ai vari pensionamenti, carenze di infermieri di sala operatoria, sia ferristi che infermieri dedicati all’anestesia e, più di recente, si è consolidata la carenza di anestesisti.
“Gli anestesisti si sono ridotti da quattro ad uno. E la presenza di un unico anestesista nel turno del mattino sino alle 14 consente di eseguire solo interventi di chirurgia minore –denuncia l’ex sindaco di Alghero- con interruzione della chirurgia protesica che costituiva un fiore all’occhiello della struttura algherese. Ma Moirano e Arru vogliono anche trasferire Ortopedia presso l’ospedale civile, struttura con sale operatorie del tutto inadeguate dove le tre chirurgie esistenti (chirurgia generale, otorino, urologia) non riescono ad abbattere le liste d’attesa e le sale operatorie sono vetuste, non a norma come quelle del Marino e inadeguate ad effettuare interventi di chirurgia protesica che deve rispettare severissime regole di sterilità e pertanto andrebbero eseguiti solo in sale operatorie dedicate.” Secondo il consigliere regionale sarebbe sufficiente adeguare il numero di anestesisti, cosa che impedirebbe l’emorragia di chirurgia protesica verso il privato o verso la penisola, potenziando con una spesa minima la struttura esistente.
“Solo quando verrà realizzata la nuova struttura del civile -chiude Tedde- si potrà pensare ad un trasferimento che assicuri dignità e qualità ai servizi offerti da Ortopedia e Traumatologica che da troppo tempo vive nell’incertezza e non riesce ad andare incontro alle ormai pressanti richieste dei pazienti in lista d’attesa, vere vittime di questo periodo incerto.”.
Nella foto l’Ospedale Marino
S.I.