SASSARI – L’obiettivo è quello di garantire una più libera e salutare fruizione, soprattutto da parte dei bambini, di tutte le aree verdi, in particolare quelle attrezzate con giochi oltre che tutte le pertinenze delle scuole. A questo si aggiunga la necessità di recuperare spazi liberi dal fumo, nell’interesse della salute dei non fumatori. Sono questi i principi ispiratori dell’ordinanza che, firmata ieri dal sindaco di Sassari Nicola Sanna, da oggi è efficace su tutto il territorio comunale.
L’ordinanza, la numero nove del 2016, vieta di fumare all’interno e in prossimità delle aree attrezzate destinate al gioco e alle attività sportive di bambini e di ragazzi, presenti sia nei parchi e giardini pubblici che in tutte le altre altre aree verdi già istituite nel territorio comunale, anche nei cortili delle scuole (primarie e secondarie di primo e secondo grado), sia in quelle di futura realizzazione e comunque in tutte le aree ove si trovi la segnaletica di “divieto di fumo”. Le aree interdette al fumo, si legge nell’ordinanza, saranno dotate della segnaletica indicante il divieto istituito. I trasgressori saranno assoggettati alla sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro. I proventi delle violazioni accertate verranno utilizzati per campagne informative sui rischi alla salute del fumo diretto e passivo. «Siamo convinti – afferma il sindaco di Sassari Nicola Sanna – che siano proprio gli adulti a dover dare a bambini e ragazzi esempi di stili di vita orientati alla salute e più rispettosi dell’ambiente e degli spazi della comunità. Per questo vogliamo promuovere e facilitare l’assunzione di comportamenti che influiscono positivamente sullo stato di salute dei nostri cittadini, modificando quei fattori di rischio che causano un gran numero di morti premature e che determinano una cattiva qualità della vita».
«Abbiamo voluto allinearci agli standard di altre città italiane e europee – aggiunge l’assessore all’Ambiente Fabio Pinna – con una modalità in più per difendere il diritto alla salute dei nostri concittadini, in particolare dei minori e delle donne in stato di gravidanza, e garantire rispetto anche per la grande fascia di popolazione di non fumatori». Secondo i dati del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità, in Italia il fumo di tabacco risulta essere al secondo posto, dopo l’ipertensione arteriosa, come causa di morte e al primo posto per anni di vita persi in disabilità. Dal rapporto 2015 presentato dall’Istituto superiore di Sanità risulta che circa il 73 per cento dei fumatori ha iniziato a fumare tra i 15 e i 20 anni e il 12,9 per cento anche prima dei 15 anni, rientrando in quella categoria che viene definita dei baby fumatori.
Nella foto un’area verde a Sassari
S.I.