Guerre e memoria: intervista a Sari |video

ALGHERO – Talmente, spesso, le menti sono offuscate dalle varie partigianerie. Anche su periodi storici fondamentali come quello dell’inizio ‘900. In particolare le due Guerre Mondiali vedono in diverse occasioni delle ricostruzioni “sui generis” per non dire errate. Figlie della demagogie e, come detto, del tifo. Invece, ovviamente, non dovrebbe essere così a partire dall’antitesi, oramai anche stantia, tra fascisti e comunisti. Una contrapposizione che, ovviamente, deve essere raccontata e spiegata, ma non deve occludere la completa visione di quello che sono stati quegli anni caratterizzati da bene altro di molto più tremendo: le Guerre con milioni di morti.

E’ anche questo il senso degli scritti di Raffaele Sari Bozzolo. Professore e attuale presidente della Fondazione Alghero (Meta), ha redatto tre libri sui conflitti che hanno coinvolto tutti i popoli compreso quello sardo e algherese. La sua ricostruzione parte proprio dai ricordi di chi ha dovuto combattere e, purtroppo, anche morire in nome dell’Italia o comunque di ideali che, spesso, erano solo un paravento rispetto ad obblighi da cittadino che all’epoca, visti i rapporti ancora labili tra i stati occidentali, contemplavano anche l’andare a combattere. Uno studio utile a ricostruire una memoria partendo dall’elenco vero e reale dei caduti. Civili e militari di Alghero durante le due Guerre Mondiali.

“Gli ulivi cantano la notte” raccontava un soldato algherese mentre si trovava in Grecia ricordando la propria terra in uno dei tanti momenti di malinconia. E quello è divenuto anche il titolo dell’ultima pubblicazione, per Carlo Delfino Editore, del poeta, scrittore, e insegnante di professione, Raffaele Sari Bozzolo che Algheronews ha intervistato proprio a cavallo della “Festa della Liberazione”.

Nella foto e video Raffaele Sari Bozzolo

S.I.