ALGHERO – Da lunedi 18 maggio, finalmente, possono riaprire bar e ristoranti. In questi mesi si sono susseguite una serie di proposte e idee spesso scollegate con la realtà che hanno creato solo più confusione e paura. Ad Alghero, cosi come in altre località, il comparto ha deciso di unirsi. Passaggio non facile, viste le caratteristiche ataviche della Riviera del Corallo, però, ad oggi, pare il percorso di aggregazione funzioni.
Negli scorsi giorni il Comitato Horeca Alghero ha incalzato l’Amministrazione riguardo i tempi delle attese risposte sulle varie proposte. Dopo alcune frizioni, pare, come conferma l’imprenditore e rappresentante di categoria Enrico Daga, c’è stata “una svolta” con un’accelerata che fa ben sperare per il raggiungimento degli obiettivi che “non sono solo utili a salvare il nostro comparto, ma ricordiamo che dietro ogni bar, ristorante, locale e cosi come le altre attività, ci sono famiglie, persone, algheresi, che oggi sono spesso disperati ed hanno urgente bisogno di rimettersi in moto, sennò è la fine”, commenta Daga che si sofferma anche sul progetto di “animazione urbana” proposto a livello locale e supportato dalle attività e sopratutto di fare in modo che Alghero, finalmente, possa vivere più mesi all’anno. Prima era un anelito, una chimera, adesso è un obbligo di sopravvivenza.
Nella foto e video Enrico Daga
S.I.