ALGHERO – Dopo le polemiche su San Michele, con l’amministrazione rea secondo le opposizioni di non aver un’adeguata promozione e una degna programmazione di appuntamenti, adesso scoppia il nuovo caso: l’appalto di igiene urbana. Oggetto della discordia la continuità nel servizio che vede primeggiare, anche se all’interno di un altro gruppo societario, sempre l’Amieri. Azienda pietra dello scandalo di questi mesi, e ancora oggi, per la pessima condizione in cui si trova Alghero dal punto di vista igienico.
“Tutto come previsto, i proclami, il grande soffio del vento del cambiamento preannunciato da Bruno in una campagna elettorale all’insegna della propaganda alla stregua di una televendita lascia spazio dopo un anno e mezzo alla delusione più totale”. Ad intervenire sono i consiglieri dell’Ncd Maria Grazia Salaris e Emiliano Piras che ricordano come “nel servizio appena affidato in via “provvisoria” alla nuova ma vecchia Aimeri, fanno seguito ancora una volta fuochi d’artificio e annunci di miracolosi cambiamenti”. E continuano: “abbiamo chiesto più volte con senso di responsabilità che il mega appalto (oltre 8 milioni di euro annui) della nettezza urbana venisse spacchettato in modo tale da consentire alle piccole e medie imprese del territorio di dotarsi delle specializzazioni che gli consentissero di partecipare alla gara. Come al solito Bruno & c sono andati avanti a testa bassa in nome di un cambiamento di rotta rispetto al detestato passato per ottenere un risultato che ci lascia veramente sbalorditi”.
Per Piras e Salaris, dunque, non c”è “nulla di nuovo quindi all’orizzonte, solo un nuovo nome per la vecchia società di gestione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani e “vecchie” bollette di tari aumentate in maniera esponenziale in attesa di un miracolo ancora in fase di preparazione.
Nella foto, in primo piano, i consiglieri Piras e Salaris
S.I.