SASSARI – Il progetto sul Canalone arriva nelle stanze del Governo. Lai (Pd) interroga il ministro Sangiuliano: dubbi seri sulla scelta, servono ulteriori approfondimenti prima di calare una colata di cemento sul polmone verde della città
Sul progetto del Canalone di Sassari molti dubbi sulla soluzione trovata a partire dai criteri di progettazione che l’amministrazione comunale insieme alla Regione hanno definito senza ritenere di dover procedere ad una consultazione pubblica anche per acquisire le valutazioni di esperti del settore. Per questo ho ritenuto di segnalare il progetto al Governo, attraverso una specifica interrogazione al ministro della cultura Sangiuliano, affinché possano essere fatti tutti gli approfondimenti necessari attraverso le Soprintendenze.
D’altronde se è indispensabile assumere iniziative che possano contrastare il rischio del dissesto idrogeologico è anche vero però che un presunto bene non deve produrre un possibile male. Quel Canalone, che attraversa la Vallata del Fosso del Noce, interviene in una area che rappresenta un polmone verde nella città e che per il suo posizionamento e la sua parte boschiva garantisce purificazione dell’aria e mitigazione della calura estiva. Come si garantirà tutto questo con la colata di cemento prevista e lo smantellamento di una parte del territorio ora finalizzata a patrimonio naturalistico? Tanto che sulla stessa area sono stati ipotizzati e presentati nel tempo progetti di valorizzazione come parco urbano connettendo con percorsi pedonali l’intera vallata attraverso il superamento dei terrapieni presenti. E poi una opera non è statica e si tratta anche di capire quali saranno i costi per la manutenzione ordinaria del canale e del verde negli anni a seguire se si segue questa soluzione a base di cemento.
Al ministro Sangiuliano ho chiesto di valutare il progetto oggetto del bando comunale, se le condizioni poste dal bando sono compatibili con la necessità di salvaguardia ambientale e paesaggistica di quell’ambito, se possono essere valutati progetti alternativi che puntano a raggiungere gli stesso obiettivi tenendo ferma la necessità di tutela di polmoni verdi già presenti all’interno di una città e, se possibile di una loro valorizzazione e fruizione.