SASSARI – Dal 2004, con la legge 92, è stato istituito il Giorno del Ricordo per conservare la memoria della tragedia delle vittime delle foibe e degli esuli istriani. Anche quest’anno a Sassari il Consiglio comunale riunito in seduta solenne e trasmesso via streaming ha celebrato la ricorrenza, con numerosi ospiti di ogni età. Ancora una volta, l’Amministrazione comunale ha voluto che ci fosse un incontro tra generazioni, un passaggio di consegne della memoria storica di ciò che è stato, perché non si ripeta. All’iniziativa hanno partecipato i licei classici Azuni e Canopoleno e il liceo scientifico Spano, con interventi degli studenti e delle studentesse accompagnati da video, Marisa Brugna, esule istriana testimone instancabile di quei tragici fatti, Margherita Sulas, del comitato 10 febbraio, che si è concentrata sulle figure degli agenti della Guardia di Finanza in quegli anni, e Donatella Schurzel, vice presidente dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
Una mattinata di riflessione, di ricordo, con la grande opportunità di poter ascoltare dalla voce di chi certi fatti li ha vissuti cosa è stato l’esodo dalle terre istriane, fiumane e dalmate nel secondo dopoguerra e la più complessa vicenda del confine orientale. Un’opportunità, per le giovani generazioni, e un’occasione per sensibilizzare gli studenti e le studentesse su questo dramma nazionale.
«Le scuole e gli studenti continuano a dimostrare una sensibilità profonda nell’avvicinarsi a questi temi esprimendo così la fiducia nel sostegno che proviene da noi adulti e dalla istituzioni. È quindi nostra responsabilità renderli consapevoli degli errori del passato, impegnarci per migliorare il presente e il futuro, tracciare la strada per chi verrà dopo di noi. Il dramma delle foibe e degli esuli non è più un dramma rimosso, nascosto, dimenticato, non può e non deve essere oggetto di strumentalizzazioni faziose per rispetto di quelle vittime e di quegli avvenimenti. In un Paese maturo, la tragedia che andiamo a ricordare deve rappresentare un patrimonio condiviso su cui far crescere i valori etici e civili delle nuove generazioni, facendo prevalere il rispetto sull’odio e sull’indifferenza» ha detto in apertura dei lavori il presidente del Consiglio Maurilio Murru. Dopo i saluti istituzionali del presidente Maurilio Murru, il sindaco Nanni Campus ha sottolineato, così come aveva fatto in occasione della Giornata della Memoria, l’importanza che i giovani formino le proprie coscienze conoscendo la storia e la necessità che questa non sia loro trasmessa attraverso lenti opache o deformanti e soprattutto «né rosse né nere». Il primo cittadino ha aggiunto che «non si possono nascondere i fatti per interessi di parte» e ha contestualmente condannato «teorie negazioniste e inaccettabili polemiche di parte». La prefetta Paola Dessì, che ha ringraziato il Comune che crea «momenti di riflessione sulla storia, consentendo così di mantenere vivo il ricordo, anche attraverso l’ascolto di testimonianze dirette», ha ricordato le vittime che trovarono la morte nelle foibe e coloro che furono portati via dalle loro abitazioni solo perché italiani.
I lavori sono poi proseguiti coordinati dalla consigliera Virginia Orunesu che ha partecipato attivamente all’organizzazione della mattinata. Dopo l’intervento di Marisa Brugna (esule istriana residente a Fertilia), hanno preso la parola i ragazzi e le ragazze dei tre istituti superiori, che hanno portato approfondimenti storici, letture di testimonianze e video. Margherita Sulas, ricercatrice dell’Università di Cagliari e referente regionale del Comitato 10 febbraio, ha presentato un intervento dal titolo “I Finanzieri Sardi sul confine orientale”. Donatella Schurzel, vice presidente dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha invece parlato di “Giorno del Ricordo: la tragedia delle foibe e l’esodo giuliano- dalmata”. In chiusura l’intervento di un’altra esule istriana, Lidia Demarin.