ALGHERO – “Se non fosse drammatica la situazione dei lavoratori della società in house verrebbe da ridere nel leggere il vacuo intervento dell’assessore Cherchi in merito all’avvio della procedura di licenziamento collettivo da parte del comune”. Cosi il portavoce di Forza Italia Alghero Andrea Delogu riguardo il crack della società In-house con le lettere di licenziamento per molti lavoratori e il serio rischio della morte dell’azienda. “Dopo 17 mesi di amministrazione, rectius di mal governo, solo con l’intento di dare aria ai denti o di sporcare un foglio di carta, il buon assessore, ben conscio di non essere riuscito, insieme al suo sindaco, a trovare alcuna soluzione per scongiurare la perdita dei posti di lavoro, e di non aver nemmeno trovato alcuna alternativa per lo svolgimento di una serie di servizi essenziali per la città (già, chi li farà dal 1 gennaio 2016?? Mistero!!), non trova di meglio che scaricare responsabilità inesistenti sull’ amministrazione Tedde, che non governa più la città da 4 anni esatti”
“Ci vuole coraggio, ci vuole coraggio – ribadisce Delogu – a non ammettere la propria inadeguatezza amministrativa, la propria incapacità a trovare soluzioni per salvaguardare i posti di lavoro e la città stessa, destinata ancora di più ad essere abbandonata a se stessa in assenza di chi si occupa di decoro e di manutenzioni. Stia tranquillo l’assessore, gli algheresi e i lavoratori in house non hanno la memoria corta, sanno perfettamente che la società è stata costituita nel 2008, ha iniziato ad operare nel 2009 e godeva del contributo straordinario della regione per 5 anni sino al 2013 e che Tedde manca dal 2011”. Delogu si domanda: “Chi avrebbe dovuto occuparsi di redigere un piano industriale che consentisse uno sviluppo alla società in house? Chi se non il buon Bruno, che seppur per interposta persona amministrava nel 2012 e nel 2013, quando l’agevolazione stava andando a finire…ed invece niente. E se non fosse stato per la giunta Cappellacci, che a differenza del buon Pigliaru ha garantito ancora per il 2014 il contributo straordinario l’Alghero in House sarebbe stata in ginocchio da prima”
Se non fosse distratto da altre cose il buon Cherchi sarebbe stato a conoscenza che il piano industriale proposto dalla sua giunta e approvato in consiglio lo scorso luglio di fatto decretava la morte dell’Alghero in House e che in quella sede si acclarava l’incapacità di programmare di questa ammninistrazione. Se leggesse i giornali saprebbe anche che il 5 agosto scorso il consiglio regionale ha respinto un emendamento del gruppo consiliare di Forza Italia, proposto dall’On. Tedde, con il quale si chiedeva di stanziare un contributo straordinario a favore delle società in house di tutta la regione per garantire la continuità aziendale ed i posti di lavoro, emendamento bocciato dalla maggioranza su richiesta dell’Assessore Paci, lo stesso che si era impegnato ad affrontare in problema entro settembre e che oggi fa orecchie di mercante preferendo concentrarsi su inutili passerelle, come ahimè anche gli algheresi hanno avuto modo di vedere. Se davvero fosse sul punto sulle problematiche amministrative e non si fosse invece fatto contagiare dal sindaco Bruno e dal suo vivere in un mondo virtuale quale quello dei social non riprenderebbe la litania del “se fossero stati stabilizzati in comune al settore manutenzioni il problema non ci sarebbe…” perché sa che non è vero ed in modo quasi tafazziano dimostra di non comprendere come funziona un bilancio… , perché se così fosse stato il costo del personale dell’In house sarebbe un costo obbligatorio del comune, come quello dei servizi sociali, dei servizi finanziari e via dicendo.”
“Ecco questo è il punto, non aver compreso che le mansioni svolte dai dipendenti dell’Alghero in house sono mansioni dalle quali la città non può prescindere, perché la società svolge una serie di servizi essenziali e compito di ogni buon amministratore dovrebbe proprio essere quello di far funzionare i servizi essenziali, anche in epoca di ristrettezze di bilancio, magari ottimizzando la produzione, magari trovando altre risorse finanziare (ma non aumentando le tasse, a quelli son buoni tutti), facendo rendere di più i servizi concessi in affidamento (magari dando alla struttura gli strumenti per farlo), magari creando economie ( e nel contempo sinergie) ad esempio con una fusione fra Secal ed in House…ma capiamo che siano discorsi troppo complessi da affrontare, meglio abbandonare le società partecipate a se stesse, meglio buttare fumo negli occhi e addossare responsabilità a chi non ne ha” e Delogu chiude “ma sappiano sia l’assessore Cherchi che il sindaco Bruno che gli algheresi sanno come stanno realmente le cose e purtroppo si rendono conto ogni giorno che passa dell’incapacità di chi oggi li mal amministra”.
Nella foto Andrea Delogu
S.I.