ALGHERO – Dopo lo sblocco dell’iter per l’ottenimento dei pareri necessari ai lavori di dragaggio dei fondali del porto canale di Fertilia, e dopo che la Giunta ha dato il via libera al progetto finanziato dalla Regione Sardegna, arriva l’apertura del cantiere. Firmata oggi la consegna dei lavori tra l’Amministrazione e l’impresa esecutrice, la L.E.M.A.C. srl di Bosa, che procede all’accantieramento per le prime opere di messa in sicurezza del porto canale di Fertilia.
L’importo dei lavori è di 150 mila euro. Si tratta di uno stralcio del progetto complessivo da 1 milione di euro che prevede di portare a 3 metri di altezza il fondo, ora arrivato, vistosamente, alla quota batimetrica di 1,8 metri con tratti anche di 1 metro. La fase più immediata, quella che sta avviandosi, è quindi quella della messa in sicurezza dell’imboccatura del porto, con i lavori urgenti dello stralcio progettuale per opere di mera manutenzione straordinaria dei fondali consistenti nello “spostamento” delle sabbie verso l’esterno porto, nell’area di deposito prospiciente il molo di sopraflutto, per un totale di circa 8.000 mc. di sedimenti. le opere dovranno svolgersi tra il 15 e il 30 ottobre.
La restante parte della procedura, e della restante quota di 850 mila euro di finanziamento, dovrà asportare la parte più consistente dei sedimenti, altri 20.000 mc circa. “ll progetto prevede infatti il ritorno a 3 metri di altezza del fondo in tutto il porto canale – spiega l’Assessore alle Opere Pubbliche Antonello Peru – e stiamo lavorando alla definizione del progetto e all’ottenimento dei pareri per l’avvio anche di questa fase importante del finanziamento”. L’ultimo dragaggio a Fertilia è stato eseguito dalla Regione nel 2000, e da allora i fanghi hanno continuato ad accumularsi costituendo lo stato di pericolosità dei fondali e della condizione di navigabilità che oggi risulta ulteriormente compromessa. Stabilito anche il piano di caratterizzazione dei sedimenti marini che ha decretato, seppur in presenza di una misura bassa di tossicità, la non compatibilità per granulometria e caratteristiche a ripascimento in aree contigue.
L’opera pubblica si avvia finalmente alla fase di accantieramento dopo un lavoro che ha messo in primo piano il controllo della conformità alle norme ambientali, urbanistiche, geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche dell’opera, nonché il rispetto di quanto previsto dalla normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza.