Insularità, consegnata la diffida a Conte

CAGLIARI – È stata consegnata questa mattina al premier Conte, dalle mani del Professor Massimo Proto, ordinario di Diritto privato e componente del Comitato per l’insularità, la diffida relativa alla messa in mora per omessa adozione di un atto dovuto, violazione articolo 174 TFUE, che riconosce gli svantaggi naturali e geografici permanenti specifici della condizione di insularità. Nella diffida si intima al Governo di adottare tutte le azioni nei confronti della Commissione Europea per la violazione dell’articolo, fermo restando l’obbligo della Repubblica Italiana di individuare le specifiche misure di compensazione degli svantaggi, obbligo che non risulta pienamente adempiuta.

Si tratta di una presa d’atto formale del ritardo  dell’Europa su un tema importante che attiene i diritti dei singoli e dei popoli che formano l’Unione Europea e che, secondo il Comitato per l’insularità, non godono delle stesse pari opportunità. “Le isole d’Europa non comprese in quelle ultraperiferiche hanno diritto finalmente a veder riconosciuta la loro situazione di svantaggio strutturale con l’applicazione dell’art. 174 del TFUE. L’ultraperificità non attiene infatti soltanto le distanze chilometriche ma qualcosa di più profondo e strutturale derivante dalle differenti condizioni storiche di partenza, nel passato e oggi”, spiegano i vertici del Comitato Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu riferendosi alla condizione di insularità così direttamente  e intimamente legata alla Sardegna.

Di seguito il testo della diffida firmata da Roberto Frongia, Maria Antonietta Mongiu ed Enrico Altieri e consegnata al Presidente del Consiglio Conte.

Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri,

Per promuovere uno sviluppo armonioso dell’insieme dell’Unione, l’Unione europea rafforza la sua coesione economica, sociale e territoriale. In particolare l’Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle sue varie regioni. Tra le regioni interessate, un’attenzione speciale è rivolta alle regioni insulari”. Le fondamenta giuridiche sono rappresentate dagli Articoli 174, 175, 176, 177 e 178 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). In particolare, alla Sardegna viene sostanzialmente negato il diritto di usufruire delle agevolazioni discendenti da una corretta interpretazione dell’art. 174 TFUE, dove si legge:

Articolo 174 – “Per promuovere uno sviluppo armonioso dell’insieme dell’Unione, questa sviluppa e prosegue la propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale. In particolare l’Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite. Tra le regioni interessate, un’attenzione particolare è rivolta alle zone rurali, alle zone interessate da transizione industriale e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, quali le regioni più settentrionali con bassissima densità demografica e le regioni insulari, transfrontaliere e di montagna”.

La mancata applicazione della norma accentua le criticità della Sardegna derivanti dalla condizione geografica e dunque dalla discontinuità territoriale rispetto al continente europeo. Ciò si traduce in una disparità tra cittadini e imprese dell’Unione.
Per tale motivo i sottoscritti, 

INTIMANO
Il Governo ad adottare tutte le azioni nei confronti della Commissione Europea per la violazione dell’articolo 174 del TFUE, fermo restando l’obbligo della Repubblica Italiana di individuare le specifiche misure di compensazione degli svantaggi, obbligo che non risulta pienamente adempiuto.

S.I.