SASSARI -“Nonostante le numerose segnalazioni e gli appelli lanciati nei mesi scorsi, l’Assessorato regionale alla Sanità ha deciso di andare avanti e tagliare ben 20.462.000,76 euro al bilancio della ASL n. 1, una scelta che comprometterà in modo irreparabile il diritto alla salute dei cittadini del nord ovest della Sardegna. Questa situazione, denunciata più e più volte ma rimasta inascoltata da parte dell’Assessore, rischia di compromettere seriamente servizi essenziali. Il Pronto Soccorso di Alghero, ad esempio, ha già paventato una chiusura temporanea, mentre il reparto di Anestesia e Rianimazione dello stesso ospedale versa in condizioni critiche per la mancanza di anestesisti, rianimatori ed infermieri.
Non è un caso isolato. Reparti fondamentali come il Pronto Soccorso, la Medicina Generale e la
Cardiologia di Ozieri, così come la Cardiologia, la Chirurgia Generale, l’Endoscopia, la Pediatria, la
Week Surgery e la Chirurgia Ambulatoriale di Alghero si trovano a operare con personale ridotto e
sotto costante pressione.
Con il limite del costo del personale ridotto a 155,5 milioni di euro per il 2025, ben al di sotto dei
168 milioni approvati dalla Giunta Regionale con la Delibera n. 40/18, si va incontro a un blocco
assunzionale che impedirà non solo nuove assunzioni, ma anche la non sostituzione del personale
che andrà in pensione.
Senza le già previste nuove assunzioni, rischiamo di chiudere interi reparti. La sanità non può
essere ridotta a un problema contabile. Trasformarla in un discorso puramente economico, e non
sociale, significa annullare il diritto alla salute dei cittadini, colpendo soprattutto le aree periferiche
e interne.
A questo punto è lecito chiedersi se questo taglio non nasconda un progetto più ampio: non
tanto un contenimento della spesa, quanto una vera e propria ridefinizione della rete
ospedaliera. Un taglio di tale entità potrebbe avere come conseguenza “logica” l’accorpamento
delle risorse umane in uno solo dei due ospedali di Alghero e Ozieri, riducendo così ulteriormente
l’offerta sanitaria nel territorio.
La popolazione del nord ovest della Sardegna non può accettare passivamente una simile
prospettiva. Chiedo all’Assessorato alla Sanità e alla stessa Giunta Regionale un immediato
ripensamento: servono investimenti, non tagli.
Serve una visione che metta al centro le persone, non solo i bilanci, perché la salute non è un
lusso e non è un privilegio, è un diritto costituzionale e difenderlo è un dovere di tutti”.
Piero Maieli consigliere regionale di Forza Italia