ALGHERO – Borgate sul piede di guerra. Una parte fondamentale del nostro territorio, da anni troppo abbandonata e utilizzata solo, o quasi, come bacino di voti per far eleggere questo o quel consigliere, alza la testa. Come al solito, la “rivolta” dell’insoddisfazione generale rispetto come vanno le cose, non parte dal “centro” algherese, sempre troppo distratto dalle cose di tutti i giorni, tra una birretta e un caffè, ma dalle zone periferiche. Ed così che, nonostante le uscite non certo leggere e le prese di posizione forti e censorie dell’amministrazione, nelle persone della Lampis, del sindaco Bruno e del consigliere Nonne, i tre comitati di borgata Maristella, Sa Segada – Tanca Farrà e Guardia Grande – Corea rincarano la dose.
“Apprendiamo dai social network che l’assessora sta usando la tattica del vittimismo e dell’attacco sessista per uscire dalla palude all’interno della quale si è infilata lei stessa. Per quanto ci riguarda confermiamo sia il comunicato sia i toni, che nulla sono a confronto con quelli usati dall’assessora in quest’ultimo periodo. I suoi metodi antidemocratici di gestire l’agro sono stati tollerati fino a un certo punto, ma ora è il momento di dire basta, la misura è colma”.
“Non siamo in Corea del Nord. La Lampis, anziché trincerarsi ora dietro frasi fatte fuori contesto, ponga rimedio al danno che ha pesantemente contribuito a creare. I tre Comitati di Borgata sono pronti a collaborare nel momento in cui noteranno nell’assessora un cambio di rotta verso atteggiamenti degni del ruolo istituzionale assegnatole”.
Nella foto Tonina Desogos