ALGHERO – Il problema dei problemi di Alghero, così come in generale dell’intero territorio nazionale, è il lavoro. Nonostante il fatto che dei luoghi stupendi, ricchi di bellezze naturali, storiche e anche eccellenze umane di tutto rispetto, si trovino ad essere poveri e con livelli di disoccupazione alle stelle, è qualcosa di veramente assurdo e quasi inspiegabile se non nell’assoluta vacuità delle politiche attuate e nella responsabilità di classe politica e nello specifico amministrazioni dei vari enti. Uno dei casi esemplificativi è quello che sta accadendo ad Alghero riguardo il servizio di scuolabus. Da anni svolto da persone ritenute capaci e professionali, poi si realizza un nuovo bando e, nonostante gli annunci, vengono lasciate a casa tre persone. Dunque altrettante famiglie non avranno più un lavoro. Algheresi, ancora, disoccupati. E per palesare la loro disperazione e rabbia Antonio Peana, Nicola Panettieri e Maria Angela Foddai hanno redatto una lettera aperta indirizzata a Mario Bruno.
“Caro Sindaco, con la presente per ringraziarLa su come ha gestito l’appalto del servizio scuolabus, chi le scrive sono i 3 non confermati e lasciati senza lavoro grazie alla sua solerzia nell’applicare clausole per non garantire il proseguo lavorativo e aver partorito l’ennesima porcata ad un cittadino algherese per garantirlo ad un’altro cristo venuto da altri lidi, ma ormai lei ci ha abituato a queste scelte che non potremmo definire scellerate, ringraziamo anche l’assessora Esposito per averci dato un barlume di speranza con le sue dichiarazioni fatte per mezzi mediatici, in particolare quello diffuso tramite comunicato stampa di venerdì 2 settembre 2016, la quale dichiarava “non lascerò morti sul campo, non ci sarà alcuna perdita di posti di lavoro, questo per noi è prioritario per tutto il periodo di durata del servizio” e ancora proclamava “abbiamo chiesto e chiederemo il rispetto delle norme, ma quello che ci preme è l’innalzamento della qualità del trasporto scolastico, a vantaggio delle famiglie”
“Purtroppo, lo stesso giorno in cui uscì il comunicato stampa, la nuova azienda appaltatrice, dichiarava in una riunione sfociata poi in un colloquio personale con ognuno di noi (come se fossimo delle nuove reclute, in barba al nostro stato di servizio di più di vent’anni in questo settore) che il personale non veniva garantito in toto e con contratti da fame. E nel mentre il nuovo appaltatore stava selezionando nuovo personale mediante una richiesta all’ufficio di collocamento, e addirittura il servizio veniva riveduto e corretto per garantire un risparmio economico per l’azienda, e riportando il servizio scuolabus indietro di 20 anni, quando i ragazzi delle scuole primarie, secondarie e dell’asilo venivano “raccolti – parola usata dall’appaltatore, come si usa dire per il trasporto del latte – in punti di ritrovo nei vari punti delle borgate. Quindi, mettendo il personale in condizioni non serene per svolgere nei migliore dei modi questo importantissimo servizio, il quale vorrei ricordare al Sig. Sindaco non è un trasporto di bestiame, ma la cosa più cara a tutti noi: i nostri figli”.
“E infine le vorrei rammentarLe anche l’episodio in cui fece una seduta con i sindacati a porte chiuse (30 agosto 2016) alla quale venimmo allontanati dal suo ufficio, eppure ci accostammo a Lei con pacatezza e cordialità (nonostante la situazione che stavamo passando). Adesso come consuetudine per questa amministrazione la palla passa ai legali. Non possiamo che augurarLe buon lavoro, quello che però adesso manca a noi”.
Nella foto i mezzi dello scuolabus di Alghero
S.I.