ALGHERO – “La città paga l’incapacità di Mario Bruno. Sui lavoratori interinali ha scelto di non prorogare il contratto per bassi desideri di vendetta con chi gli ha tolto la fiducia. Ora la smetta di inseguire chimere e consenta agli algheresi di inaugurare una stagione politica davvero nuova.
La pubblicazione all’albo della revoca della convocazione della riunione del consiglio comunale, già precedentemente disposta, per le giornate del 31 luglio e 1 agosto, senza alcuna giustificazione, ha creato – scrivono in un comunicato stampa i rappresentanti dell’Udc – ad Alghero una situazione politicamente e socialmente insostenibile.
La decisione assunta dal sindaco e dal gruppo di maggioranza che è rimasto a suo sostegno appare decisamente fuori luogo, visto che l’attesa votazione del rendiconto finanziario costituiva un appuntamento decisivo per il funzionamento della macchina tecnico-amministrativa: è stato come venir meno ad un impegno preso e a cui non si poteva venir meno.
Il rischio paventato di risultare sprovvisti del numero minimo sufficiente per far approvare la relativa delibera ha indotto il sindaco a fuggire dalle sue precise responsabilità. Come se tale rischio fosse dipeso da altri. La frantumazione della vecchia maggioranza che ha retto le sorti del comune di Alghero negli ultimi tre anni ha infatti una sola causa: l’incapacità del primo cittadino e del suo ristretto gruppo di intimi collaboratori di affrontare alcuni nodi decisivi della vita dei cittadini. Nodi che si sarebbero potuti benissimo sbrogliare se solo si fosse dato ascolto alle richieste che sollecitamente il gruppo Udc ha sempre posto al tavolo della discussione. Fermo restando che tale incapacità può ragionevolmente avere un’unica spiegazione plausibile: la mancanza cioè del coraggio di prendere decisioni sgradite ad una risicata pattuglia di “geni della politica” che a tutto pensano fuorché all’effettivo benessere delle persone e dei cittadini.
Va da sé che non è in alcun modo accettabile che si passi sopra così insensibilmente alle esigenze reali dei cittadini, come ad esempio i lavoratori interinali a scadenza di contratto. Infatti, l’amministrazione ben sapeva di poter prorogare, sottolineiamo ‘prorogare’, il contratto degli interinali in scadenza, senza che ci fosse l’approvazione del rendiconto. Viceversa in caso di mancata proroga, per la stipula di un nuovo contratto è necessaria l’approvazione del rendiconto. La scelta dell’amministrazione che appare ispirata più da bassi desideri di vendetta nei confronti di una forza politica che ha tolto la fiducia al sindaco che non al tanto abusato luogo comune del bene della città (a parole, ma non nei fatti), di non prorogare i contratti in scadenza agli interinali è dunque una scelta consapevole, di bassa politica, tutta del sindaco.
Prima di pensare a salvare, per qualche settimana ancora, il suo scranno, il sindaco doveva pensare che, non essendoci più alcuna possibilità di fare affidamento su una maggioranza solida e qualificata, sarebbe stato perfettamente inutile insistere su qualcosa di impossibile ed avrebbe dovuto quindi farsi da parte per consentire l’arrivo subitaneo del commissario straordinario il quale avrebbe potuto procedere all’approvazione del rendiconto in brevissimo tempo.
Si chiede pertanto al sindaco un gesto di riconquistata onestà intellettuale: la smetta di inseguire chimere e consenta agli algheresi di inaugurare una stagione politica davvero nuova”.
Alessandro Loi, Donatella Marino,
Nina Ansini, Lelle Salvatore