Ma quale record? Luglio pessimo

ALGHERO – Era atteso come il sole la mattina. Oramai è una caratteristica dell’estate leggere di presunti record sulla stagione turistica. Mentre tutti gli indicatori, compresi quelli ufficiali del comparto e per bocca degli stessi rappresentanti di categoria, come ad esempio ha onestamente affermato Paolo Manca di Federalberghi e Confturismo, siano negativi con punte del 20% in meno rispetto l’anno passato, eccoci ad apprendere da alcune fonti che il mese di Luglio ha sbaragliato. Purtroppo non è cosi. Basta farsi un giro e parlare (veramente=) con la gente, operatori commerciali, culturali e imprenditori per rendersi conto che quell’attuale è una delle peggiori stagioni per la Sardegna. Alghero non è esclusa da questo andamento con gestori e titolari di attività che addirittura dicono di un calo del 30-40%.

“La Nuova Sardegna di oggi 6 agosto titola a caratteri cubitali. “ Luglio record nell’isola” – “ L’isola capitale del turismo” . Il taglio quasi trionfalistico è in perfetta sintonia con la linea editoriale del giornale: “tutto va bene, anzi al meglio“ finché governa il Centrosinistra”. E’ il presidente del movimento civico Marco di Gangi, tramite social, a commentare proprio le notizie diffuse in merito e i suoi riflessi. “Come si fa a dare un’informazione come questa disponendo solo di dati parziali? Mancano, ad esempio, i dati dell’aeroporto di Alghero, mancano i dati degli arrivi nei porti isolani, mancano del tutto i dati relativi agli arrivi e alle presenze nel pianeta costituito dalle migliaia di posti letto offerti dal sommerso delle seconde case e delle strutture abusive”.

“Cosa succeda poi negli altri 10 mesi che non siano luglio e agosto? Meglio non parlarne visto l’evidente crollo che ci è stato”, e ancora Di Gangi, “ci sta pure che si senta il bisogno di esaltarsi e recitare il mantra che stiamo crescendo. La realtà purtroppo è ben diversa. L’importante però è che si faccia passare questo messaggio, tanto il lettore, ma soprattutto l’elettore distratto alla lunga finirà per crederci”. Ma, come detto, non è cosi. Del resto le ultime elezioni politiche, nello specifico, hanno insegnato (a chi vuole e sa imparare) che non basta costruire una determinata e parziale narrazione per legittimi interessi di parte, la gente, l’elettorato, il popolo, oramai ha diversi mezzi, per apprendere la verità. Compresa l’evidenza di uscire da uffici, case e comode, seppur spesso decadenti, assisi.

Nella foto alcuni turisti ai bastioni

S.I.