CAGLIARI – “A distanza di due anni dal sequestro preventivo dell’impianto di Magomadas che si occupa di smaltimento di fanghi reflui, la Regione Sardegna ha prorogato per altri cinque anni la Valutazione di impatto ambientale che consente alla Geco Srl tale attività nel territorio dell’Oristanese.
La Giunta, stando alle notizie pubblicate dalla stampa in questi giorni, con l’approvazione della proroga dell’efficacia temporale della Delib.G.R. n. 16/25 del 28.3.2017, relativa alla procedura di Verifica di assoggettabilità alla V.I.A., per il “Progetto di installazione di un impianto di rifiuti speciali non pericolosi mediante essiccazione e pirogassificazione”, in comune di Magomadas, sembrerebbe non tenere in considerazione la delicatezza della questione”.
La popolazione è preoccupata e teme la riattivazione dell’impianto per il trattamento dei fanghi balzato alle cronache in questi anni, situato in un territorio di alto pregio ambientale rinomato per le colture identitarie come la storica Malvasia Doc, la cui produzione coinvolge ben sette Comuni della Planargia e in particolare il Comune di Magomadas.
Alla luce di un tale provvedimento ci chiediamo quali siano le intenzioni della Giunta per far sì che il territorio di Magomadas venga tutelato e valorizzato, dal momento che non si sta impedendo, nemmeno in via cautelare e in attesa della fine dell’inchiesta, che in determinati territori possano trovare sede impianti così impattanti”.
Così il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Alessandro Solinas ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e all’assessore regionale all’Ambiente per conoscere le reali intenzioni della Giunta. Il consigliere pentastellato, già il 18 dicembre 2019, presentò una prima interrogazione in merito.
“Aver consentito una proroga di cinque anni significa non preoccuparsi del futuro di un territorio che mette al centro della propria economia l’agricoltura e la produzione di eccellenza.
Il territorio dell’Oristanese pesantemente colpito dagli incendi del luglio 2021 che hanno penalizzato olivicoltori e produttori di vino merita rispetto e tutela, e non è ammissibile che in un momento in cui ancora non si è provveduto al completamento del processo di ricostruzione delle campagne ridotte in cenere, venga autorizzata la presenza di un eventuale nuovo pericolo”.