SASSARI – La bassa valle del fiume Coghinas, la tutela delle sue coltivazioni, ripropongono un problema sul quale intervenire tempestivamente. Le forti precipitazioni di fine settembre hanno fatto suonare un campanello d’allarme, il primo di una stagione autunnale e poi invernale, che rischia di mettere in ginocchio un intero sistema agricolo di alto profilo e di altrettanto elevata redditività. Piogge si, ma non solo, già da ora si è dimostrata fragile la funzionalità dei canali di bonifica che non hanno consentito alle acque di defluire e di fatto inondando i campi coltivati e concimati.
Su questa situazione grave e su cui è necessario intervenire più che tempestivamente, interviene Confagricoltura, che sottolinea i rischi, soprattutto in termini di perdite economiche, che potrebbe produrre per le colture agricole e in particolar modo quelle legate al carciofo, l’assenza di un’azione da parte del Consorzio di Bonifica del nord Sardegna sui canali di recupero delle acque. Ed auspica un pronto intervento del settore tecnico dello stesso Consorzio che prenda atto della situazione ormai non più procrastinabile.
“La situazione è difficile e lo sarà ancora di più mentre ci addentriamo verso l’inverno – tiene a sottolineare senza nascondere la sua preoccupazione, il presidente di Confagricoltura nord Sardegna, Matteo Luridiana – ecco il motivo per il quale chiediamo, recependo le sollecitazioni, più che legittime, dei nostri associati, che il Consorzio di Bonifica intervenga al più presto con un piano d’azione per ripulire i canali di bonifica e renderli efficaci nella loro funzione. Questo è l’unico strumento per tutelare le colture di tutto questo importantissimo centro agricolo”. Di fatto i canali non solo non consentono alle acque di defluire ma la loro ostruzione rappresenta un pericolo di esondazione costante. Un pericolo che le aziende agricole di questo territorio non possono correre.