Marino (e non solo) a rischio: ora basta |video

ALGHERO – Non c’è pace per la Sanità algherese. O meglio non c’è pace per questo territorio. Perchè tale settore è primario per offrire una garanzia di benessere ai residenti e di conseguenza agli eventuali turisti. Avere una Sanità senza certezze o ancora di più carente non permette di mantenere un percorso di vivibilità accettabile com’è stato fino ad alcuni anni da. Ultima tegola, come noto, lo stop alle sale operatorie e dunque una drastica diminuzione dell’azione della struttura di viale Primo Maggio. Al fine di verificare la reale condizione la dottoressa Pasqualina Bardino, dirigente di Forza Italia Alghero, si è recata al Marino. In tale occasione, oltre che verificare direttamente sul posto la situazione, abbiamo intervistato l’esponente politica di Centrodestra. L’interrogativo che necessita di una vera risposta è: perché gli anestesisti del marino sono stati trasferiti all’Ospedale Civile e soprattutto perché è stata tolta la reperibilità presso la struttura? Durante il sovrallugo è emerso, in maniera palpabile, come non mai, un sentimento di resa da parte degli operatori sanitari e medici.

“O presto ci garantiscono la possibilità di operare in maniera adeguata oppure non potremmo fare altro che andare via in altre strutture”, ha detto un dirigente medico. I destinatari, ovviamente, sono i vertici sanitari a partire dal direttore locale e pure l’assessore regionale. Anche se pare che quest’ultimo, il dott. Nieddu, sia molto amareggiato per tale situazione e sta cercando di intervenire in merito. “Si parla, di mancata  sicurezza  nel nosocomio algherese per l’assenza di un cardiologo, ma allora anche Ozieri non soddisfa la domanda di sicurezza, l’ospedale di Alghero possiede un reparto di cardiologia in grado di fornire assistenza in pochi minuti”, cosi la Bardino che continua, “quindi, l’unico presidio in grado di garantire assistenza ai traumatizzati sarà Sassari, un ospedale che stanno cercando in tutti i modi di portare al collasso. Sappiamo bene, che se non verrà garantito un primo livello ad Alghero, in tempi brevi, tutta la sanità del Nord-Ovest andrà allo sfascio più totale”.

“Tutto ciò succede sotto gli occhi attoniti degli addetti ai lavori e dei cittadini, che per una frattura dovranno migrare verso il nosocomio in grado di offrire assistenza. Non si eseguiranno interventi di protesi in tempi brevi, quindi i cittadini dovranno rivolgersi strutture private o convenzionate, facendo lievitare i costi della sanità pubblica. Intanto al Mater Olbia, si festeggia con visite gratis, ricchi premi e cotillon”.

Un quadro in bianco e nero. Un salto indietro pauroso e nemmeno nei periodi di massimo splendore in cui il Marino era già centro di eccellenza grazie a medici e operatori sanitari di prim’ordine. La politica deve fare (da tempo) la sua parte. Però, come emerso dalla chiacchierata di ieri con gli attori della struttura, o si interviene subito o addio. Eppure basterebbe poco: o migliorare il Civile per ospitare i servizi del Marino oppure, soluzione migliore e in linea con la sua storia, rimettere in condizione di operare e lavorare, magari ampliando i servizi, il Regina Margherita.

Nella foto e video Lina Bardino, medico e dirigente di Forza Italia Alghero

S.I.